Russia, Putin rischia il colpo di stato? L’invasione dell’Ucraina non sembra essere andata come previsto e la situazione sta gradualmente sfuggendo di mano al Presidente della Federazione Russa. Le continue proteste nel paese e i mugugni degli oligarchi fanno presagire un possibile cambio di vertice.
Colpo di Stato in Russia, Putin a rischio golpe? Le proteste e il malcontento degli oligarchi
A quasi una settimana dall’inizio dell’invasione, la posizione di Vladimir Putin sembra non essere più così solida. L’intervento militare in Ucraina non è stato rapido come sperato, e ha scatenato una serie di proteste e manifestazioni in tutta la Russia. Secondo OVD-Info sono 57 le città della Federazione Russa teatro delle dimostrazioni dei cittadini: tra queste Mosca e San Pietroburgo, ma anche Simferòpol’ e Džankoj, nella penisola della Crimea. La polizia russa ha soppresso e disperso le proteste, arrestando 2.846 persone.
Con l’aumentare delle perdite, 10mila in meno di una settimana, il malcontento cresce sempre di più. Non sono pochi gli analisti che ipotizzano un possibile colpo di stato ai danni di Vladimir Putin nel prossimo futuro. Anche tra gli oligarchi vicini al leader russo, infatti, la guerra non sembra essere più così popolare. Alcuni di loro, in seguito alle sanzioni europee e americane, si sono infatti dichiarati contrari all’invasione. Il finanziere miliardario Mikhail Fridman ha affermato: “Non faccio dichiarazioni politiche, ma sono convinto che la guerra non potrà mai essere la risposta. Questa crisi costerà vite e danneggerà due nazioni che sono affratellate da centinaia di anni. Posso solo unirmi a coloro che desiderano la fine di questo bagno di sangue“.
Luttwak e Caracciolo: “Potrebbe essere la fine di Putin, è terrorizzato da un colpo di stato”
Per diversi analisti il rischi golpe potrebbe essere concreto. Secondo il politologo statunitense Edward Luttwak la guerra in Ucraina potrebbe essere letale per l’autoritario Presidente russo: ““Considerate le dinamiche della guerra, con l’offensiva russa che incontra una resistenza ucraina sempre più forte, sembra esserci un solo modo di fermare la distruzione a forza di sanzioni della modesta prosperità della Russia. La rimozione di Putin da parte di Sergei Naryshkin e degli altri ufficiali che si oppongono alla guerra”.
Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, è stato ospite di Lilli Gruber il 28 Febbraio, durante Otto e Mezzo. Secondo il giornalista è stato proprio il timore di un colpo di stato a scatenare l’intervento militare: “Non credo che dorma due volte nello stesso letto, ad occhio e croce. Girano voci abbastanza consistenti che la decisione di Putin di entrare in guerra derivi da una puzza di bruciato che veniva dall’anticamera e da alcune strutture della forza russa. Temeva che qualcuno gli facesse le scarpe e aveva paura di un colpo di Stato. Alcuni suoi consiglieri sono molto critici, alcuni in privato altri anche in pubblico. Non ho sentito nessuno che fosse contento di quello che ha fatto Putin”.