Come sono andati i negoziati Russia Ucraina: è passato anche il secondo incontro tra le delegazioni nella giornata di giovedì 3 marzo. Niente stop alla guerra ma serviranno altri incontri come affermano le parti.
Come sono andati i negoziati Russia Ucraina: seconda giornata
Dal secondo incontro di negoziati, sono state annunciate delle “pause” nelle operazioni dell’esercito solo però per favorire l’evacuazione dei civili attraverso corridoi umanitari. “Siamo pronti a creare corridoi umanitari ovunque, in qualsiasi momento”, ha detto il ministro russo.
Non sono stati fatti molti passi avanti se non per il riconoscimento e il via libera dei corridoi umanitari. L’incontro è avvenuto intorno alle 15 (le 13 in Italia) nella regione di Brest, in Bielorussia.
Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, dopo aver scosso l’Europa con minacce di guerra nucleare, assicura: “Una soluzione alla situazione si troverà”. Zelensky è parso meno ottimista, soprattutto in seguito alla caduta di Kherson: “Da noi avrete solo una resistenza feroce”.
Lavrov ha sottolineato: “Sono sicuro che si troverà la soluzione alla crisi intorno all’Ucraina, le condizioni della Russia sono minime”. Nonostante ciò le operazioni militari dovranno proseguire: “Mosca non può consentire minacce di attacco diretto alla Russia provenienti dall’Ucraina”, aggiungendo “Siamo pronti a parlare ma continueremo la nostra operazione, perché non possiamo permettere all’Ucraina di mantenere le infrastrutture che minacciano la sicurezza della Federazione Russa: la demilitarizzazione sarà portata a termine nel senso che le infrastrutture e le armi che ci minacciano saranno distrutte”.
Il capo-negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha parlato di “progressi significativi”, spiegando che sono state discusse questioni umanitarie e militari, oltre ad una possibile futura soluzione politica al conflitto. “Le posizioni della Russia e dell’Ucraina sono chiare”, ha spiegato. Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podoliak, non si è sbilanciato, sottolineando che non sono stati raggiunti “i risultati sperati”, mentre per il capo della commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, anche lui ai colloqui, serviranno “diversi altri” incontri.
La prossima settimana, sempre in Bielorussia. dovrebbe andare in scena il terzo incontro di negoziati ma intanto la guerra prosegue pericolosamente.
Le richieste delle parti: Kiev chiede il cessate il fuoco immediato
Le richieste della Russia sono praticamente le stesse. Il Cremlino pretende la neutralità e la demilitarizzazione dell’Ucraina e il riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo. Putin ha confermato: “Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo“.
Dall’altro lato Kiev fa muro, rifiutando gli ultimatum, e chiede il cessate il fuoco immediato seguito dal ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. La Russia però non arretra e nelle notte del 4 marzo ha bombardato la centrale nucleare più grande ed importante in Ucraina.
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