Como è Città Creativa Unesco. Il borgo lombardo ha ottenuto il prestigioso status grazie alla tradizione serica.
Como Città Creativa Unesco
Como, dopo il no del 2019, raggiunge finalmente lo status di Città Creativa Unesco nella casella “Artigianato e arte Popolare”. Il prestigioso traguardo lo deve infatti all’antica tradizione serica, ovvero alla singolare capacità di lavorazione tessile e della seta preservata proprio a Como. Insieme alla città lombarda, ci sono altri 295 poli, dislocati in 90 Paesi, premiati per il loro desiderio di investire in cultura e creatività. Ecco gli ambiti che promuovono lo sviluppo urbano sostenibile. L’artigianato e l’arte popolare, il design, il cinema, la gastronomia, la letteratura, le arti multimediali e la musica. L’obiettivo, inoltre, in Italia è stato raggiunto anche a Modena nella casella Media Arts.
Il commento del sindaco di Como, Città Creativa Unesco
“Questo importante risultato è stato decisamente voluto da me in prima persona, ma è frutto di un lavoro di squadra – ha commentato il sindaco Mario Landriscina – Ne sono orgogliosamente soddisfatto. Il grande e impegnativo percorso svolto con la Fondazione Volta, la Camera di Commercio e il Comitato promotore ha prodotto questo prestigioso risultato. Ringrazierò singolarmente tutti i soggetti che hanno contribuito. Sono davvero tanti e mi piacerebbe incontrarli tutti durante un momento conviviale per condividere la gioia del riconoscimento e costruire il futuro con grande senso di responsabilità per gli impegni assunti.
Paradossalmente “il meno è fatto”. E ora dobbiamo metterci tutti al lavoro. La città di Como infatti si impegnerà per un’economia più a misura d’uomo per affrontare il futuro in chiave sostenibile. Como sarà un presidio italiano di sicuro valore all’interno del Network UNESCO. Da questo importante riconoscimento si origineranno infinite possibilità di sviluppo in diversi ambiti. La pandemia ha purtroppo evidenziato la nostra fragilità in diversi settori e questo stimolo di grande prestigio ci consentirà sostanziali riflessioni finalizzate anche al posizionamento strategico di ambito produttivo“.
Il prossimo obiettivo Unesco
Il presidente della Camera di Commercio di Como e Lecco Marco Galimberti ha dichiarato che “si tratta di un’opportunità di crescita che coinvolgerà ancora una volta tutto il distretto, Como entro il 2023 dovrà posizionarsi come la città del Green Fashion“. A portare il prestigioso risultato è stato un modus operandi che verrà premiato ancora in futuro e utilizzato per raggiungere i prossimi obiettivi. Il presidente di Fondazione Volta Luca Levrini ha spiegato infatti che “la visione su cui abbiamo lavorato e che ha premiato Como, è quella di Città Circolare. Si tratta di una città in grado di proporre un’alleanza di tutta la governance territoriale prevedendo processi circolari, sostenibili e inclusivi“.
Sarà ancora proprio la Fondazione Volta il soggetto che continuerà ad occuparsi del coordinamento operativo. I suoi soci sono il Comune, la Camera di Commercio di Como e Lecco, Confindustria, Confartigianato e Confcommercio. E per loro sarà costituito uno Steering Committee, che includerà associazioni del territorio, Università, istituzioni formative, e altri partner strategici individuati dal dossier di candidatura.
Il rilancio del settore tessile
Per rilanciare il settore, secondo Stefano Vitali, presidente del Comitato Como e Seta e rappresentante di Confindustria Como, bisognerà anzitutto partecipare a bandi di progettazione europea. “L’Unione Europea ha promesso che farà uscire entro la fine del 2021 una serie di bandi e misure. Per il rilancio del settore tessile è necessaria una risposta coordinata, mirata a rafforzare le capacità sia dell’industria che delle autorità pubbliche di andare nella direzione dell’economia circolare“.