Como, finti vaccini: una dottoressa, in servizio all’hub di Lurate Caccivio (Como), avrebbe finto di vaccinare alcuni pazienti per poi fornire green pass falsi.
Como, finti vaccini per avere il green pass
Incredibile a Como: una dottoressa, in servizio all’hub di Lurate Caccivio (Como), avrebbe finto di vaccinare alcuni pazienti per poi fornire green pass falsi. Un’impiegata deputata all’accettazione ha notato che la dottoressa denunciata anziché iniettare i sieri nel braccio dei pazienti avrebbe svuotato il contenuto della siringa in batuffoli di cotone.
La dottoressa infatti, invece che iniettare la dose di vaccino, avrebbe finto di fare la puntura infilando l’ago in un batuffolo di cotone, sprecando e buttando così la dose di siero. Qualcuno tuttavia si è accorto della messinscena e l’ha richiamata chiedendole spiegazioni, lei però ha preferito andarsene insieme a tutti gli altri suoi pazienti ancora in attesa della vaccinazione farsa solo per ottenere il certificato verde. Quando è stato avvisato di quanto accaduto il presidente e rappresentante legale della coop di medici, Gianni Clerici, si è subito presentato in caserma dai carabinieri di Appiano Gentile per presentare un esposto
Como: denunciata una dottoressa
La dottoressa è stata denunciata. A notificarle il provvedimento sono stati i carabinieri di Appiano Gentile. La professionista, secondo gli accertamenti, avrebbe simulato la somministrazione di vaccini anti-Covid ad alcune persone – forse di sua conoscenza – per far ottenere loro il Green pass.
La denuncia è partita dalla cooperativa di medici che si occupa della gestione dell’hub e della somministrazione vaccinale: da quanto si è appreso la dottoressa (estranea alla cooperativa) aveva chiesto di vaccinare 17 suoi pazienti che provenivano da diverse parti della Lombardia, sostenendo che volessero ricevere la dose esclusivamente da lei.
La denuncia è stato firmata dal dottor Gianni Clerici, presidente della cooperativa Medici Insubria, e responsabile sanitario dell’hub di Lurate Caccivio. “L’autorizzazione per tale attività è stata regolarmente conferita da Ats Insubria nei giorni scorsi in quanto la dottoressa aveva dichiarato di aver convinto alcuni suoi pazienti reticenti con la rassicurazione che sarebbe stata lei stessa a somministrare il vaccino. Dopo qualche somministrazione effettuata, il nostro collaboratore, che affiancava la professionista per la registrazione dei vaccini, si è insospettito per il comportamento e l’atteggiamento durante l’effettuazione delle somministrazioni. Quanto accaduto – aggiunge Clerici – pesa molto di più di tutti i sacrifici fatti, dopo lo sgomento iniziale mi sento di ringraziare i nostri collaboratori che hanno prontamente rilevato quel comportamento scorretto e lo hanno subito segnalato capendo la gravità di quanto stava succedendo”.