Concessioni balneari, il rischio infrazione per l’Italia da parte della Ue aumenta. Il motivo è il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein.
Concessioni balneari, rischio infrazione Ue per l’Italia
Concessioni balneari, il rischio infrazione per l’Italia da parte della Ue aumenta. Il motivo è il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein. La novità del giorno è la lettera della Commissione Ue, contenente il parere motivato dell’esecutivo europeo sul dossier delle concessioni dei Balneari, inviata a Roma. Secondo quanto comunicato dall’Ue, l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere e adeguarsi alle norme.
Continuano le trattative Italia-Ue
“Abbiamo inviato un parere motivato” sulle concessioni balneari italiane e questo “dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi. La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. E’ un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane”, ha detto una portavoce della Commissione Ue – come riporta Ansa – nell’incontro quotidiano con la stampa in merito alla lettera inviata.
Certo è che di sicuro questo è un passo avanti nella procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein. E sulle Concessioni balneari il rischio infrazione aumenta.