Il percorso bandito nel 2019 (ma avviato solo un anno fa causa Covid) per ambire ad ottenere un posto in magistratura vede il passaggio dallo scritto all’orale solo del 5,7% dei candidati. È quanto emerge dai risultati degli scritti del concorso-flop.
Concorso in magistratura, è strage di candidati: all’orale passa solo il 5%
Il concorso per entrare in magistratura è stato un flop, e solo una scarsa percentuale ha avuto accesso dallo scritto all’orale. Ma come spiegare questa debaclè, in un un paese dove fioccano i laureati in giurisprudenza? Per Poniz, uno dei proponenti di commissione, ci sono più ragioni, a partire dal «collasso dell’attitudine formativa della scuola».
La percentuale di ammessi all’orale è del 5%
Dei 3.797 che si erano presentati l’estate scorsa per sostenere le prove scritte, solo in 220 hanno ottenuto l’accesso all’orale, pari ad un 5,7%. Un risultato che, se da un lato certifica un concorso andato male, dall’altro lascerà scoperte nella migliore delle ipotesi almeno 90 dei 310 posti messi a concorso. E vista la carenza di giudici in Italia, non è affatto una buona notizia. Nell’ambito delle riforme all’interno del Pnrr, ad esempio, c’è anche il taglio del 40% dei processi civili e del 25% di quelli penali, ma come raggiungere questo obiettivo sotto organico? Per il Csm, infatti, mancherebbero in Italia più di mille magistrati.
“Troppi errori di grammatica”
Per Luca Poniz (pm milanese, ex presidente dell’Anm e tra i 30 componenti della commissione d’esame dell’attuale concorso) intervistato dall’Agenzia Ansa, rimarca un livello non adeguato da parte di moltissimi concorrenti. Si è infatti rimarcato, a parere di Poniz, “una grande povertà argomentativa e povertà linguistica, molto spesso temi che ricalcano schemi pre-confezionati, senza una grande capacità di ragionamento, una scarsa originalità, poca conseguenzialità e in alcuni casi errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica. Trovare candidati del concorso in magistratura che non sanno andare a capo è un problema molto serio, io Io l’ho imparato in terza elementare».