Riforma del catasto: c’è chi accoglie favorevolmente e chi è contrario all’intervento del Governo. L’obiettivo di Draghi è chiaro: rafforzare gli strumenti in mano ai comuni e alle entrate per scovare gli immobili fantasma, gli immobili accatastati in modo irregolare, i terreni edificabili accatastati come agricoli e gli immobili abusivi.
Confedilizia: “La riforma del catasto? Si rischia un salasso sugli immobili”
Il Governo sta lavorando al decreto del fisco e del catasto. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha parlato del decreto di Draghi rispetto al catasto: “Secondo le anticipazioni di stampa, oggi il Governo includerà nel disegno di legge delega sulla riforma fiscale anche un intervento sul catasto. La prima considerazione da fare è che questa scelta si pone in palese contraddizione con un documento approvato solo la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, la Nadef”.
All’interno del decreto si legge che la riforma fiscale deve avere come base la relazione di indirizzo approvata dalle Commissioni Finanze del Senato e della Camera lo scorso 30 giugno.
Aggiunge Testa: “In tale testo le forze di maggioranza convennero – dopo un lungo ciclo di audizioni e un ampio confronto fra i partiti – di non inserire un invito ad intervenire sul catasto; era infatti risultata minoritaria la posizione favorevole a includere tale indicazione. La decisione del Parlamento, pertanto, risulterebbe clamorosamente calpestata”.
Il presidente di Confedilizia ha evidenziato le misure di cui il settore immobiliare ha bisogno:
“Ma da un mese a questa parte si parla solo di catasto e della necessità di dare seguito alle richieste della Commissione europea. La quale – è bene evidenziarlo – nei suoi documenti indica espressamente l’aumento della tassazione sugli immobili quale obiettivo dell’aggiornamento degli estimi catastali da essa richiesto. È chiaro il finale del film?”
Riforma del catasto: gli obiettivi del Governo
Il Governo con la riforma del catasto inizierà dall’operazione trasparenza «di tipo statistico» che porterà, entro 18 mesi dall’approvazione del ddl delega, a varare i decreti legislativi necessari per modernizzare gli strumenti di controllo dei terreni e dei fabbricati. L’obiettivo, ribadito dal premier nella conferenza stampa di presentazione della delega fiscale sarà «accatastare tutto quello che oggi non è accatastato».
Un obiettivo dichiarato anche dal ministro dell’economia Daniele Franco, che passa dal rafforzamento degli strumenti in mano ai comuni e all’Agenzia delle entrate per scovare gli immobili fantasma, gli immobili accatastati in modo irregolare (perché non rispettano la reale consistenza di fatto, la destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita), i terreni edificabili accatastati come agricoli e gli immobili abusivi. Per i comuni sono in arrivo incentivi specifici per l’attività di accertamento svolta. L’altro pilastro dell’operazione trasparenza sarà facilitare la condivisione dei dati tra Agenzia delle entrate e uffici comunali e la verifica della loro coerenza ai fini dell’accatastamento degli immobili.