Nata a Milano nel 1974, l’attrice e regista italiana ha ormai fatto tanta gavetta, conquistandosi la giusta popolarità. Eppure la recente confessione di Vanessa Gravina ha stupito molte persone.
La sua carrierà è cominciata praticamente da subito, quando non aveva nemmeno un anno.
Vanessa Gravina: la confessione sul suo percorso
Fare un passo indietro, e ripercorrere la propria vita e carriera, a volte fa bene. Per Vanessa Gravina è stato un vero e proprio tuffo nel passato, dato che la sua carriera è cominciata quando aveva 6 mesi, protagonista di uno spot pubblicitario di Paolo Taviani. E oggi, all’età di 49 anni, ha voluto fare un viaggio nei ricordi, tra pubblicità, televisione e serie.
Intervistata dal Corriere della Sera, l’attrice milanese ha parlato di quanto la popolarità abbia avuto anche aspetti negativi:
“Quando la mia immagine comparve sulla copertina di Vogue, i miei compagni di scuola me la fecero trovare sul banco tutta storpiata con vari segnacci: mi disegnarono i baffi, le occhiaie, i brufoli… Avrò avuto 7 o 8 anni e rimasi molto male. Ero un’ingenua e fino a quel momento non sapevo cosa fosse l’invidia. Il bullismo non avviene solo nei confronti di persone con problemi fisici, ma anche nei riguardi di chi ha successo… e io ero carina e pure famosa”.
Parlando del suo passato, non può non menzionare il bullismo, che l’ha sicuramente ferita.
Dopo il suo “debutto”, la piccola attrice emergente ha cominciato a farsi conoscere, mettendosi alla prova.
Vanessa Gravina, tra tv e riviste
Ad inserirla in questo mondo, tanto bello quanto competitivo, è stata la zia, che aveva un’agenzia pubblicitaria. E dopo l’esordio, Vanessa Gravina ha iniziato a lavorare, vedendo nella recitazione il suo lavoro.
Lei stessa lo ha spiegato:
“Da lì ho cominciato a lavorare come una pazza. Ho fatto campagne pubblicitarie in tv e su tante riviste, compresa Vogue. Per farmi contenta, mi regalavano tanti giocattoli, comprese le adorate Barbie”.
Come ogni cosa, ci sono però anche degli aspetti negativi. L’aver “perso l’infanzia” e quell’età spensierata, che non ha mai più potuto rivivere. C’è dunque del rammarico per questo, come spiegato da lei stessa:
“Un’infanzia un po’ perduta, ed essendo diventata adulta subito non l’ho recuperata. Sono periodi della mia vita che mi sono mancati per il senso di responsabilità che ho sempre nutrito nei confronti del lavoro e poi perché mi piaceva quello che facevo, e mi piace tuttora. Essere una piccola star era complicato: venivo vista come “quella diversa”, che non aveva tempo di giocare, che partiva per i set, e il rapporto con i coetanei è stato molto tosto”.
L’attrice lombarda è così cresciuta prematuramente, senza godersi tutta la bellezza di quegli anni.