Corea del Nord, chi è la potente sorella di Kim Jong-un: la giovane donna sempre al fianco del fratello e spesso anche molto di più, prendendo la scena e posizioni in campo di politica interna ed estera.
Corea del Nord, chi è la potente sorella di Kim Jong-un
Non si hanno molte informazioni sulla sorella del potente Kim Jong-un. Si chiama Kim Yo-jong e ha qualche anno in meno del fratello 36enne. Spesso la si vede quando il fratello non è disponibile. Dunque, non è inesperta. Kim Yo-jong in passato ha occupato posizioni di responsabilità, come quella di capo del Dipartimento di organizzazione e orientamento, in cui vengono prese molte decisioni chiave in merito al personale burocratico, militare e politico del Paese. Nel corso degli anni ha svolto in modo informale il ruolo di portavoce del fratello, capo del personale e consigliera per la sicurezza nazionale. In seguito è stata nominata direttrice del dipartimento che si occupa dei rapporti con la Corea del Sud.
In passato Kim Yo-jong ha anche indossato le vesti di diplomatica, accompagnando suo fratello durante alcuni incontri. Facendo qualche passo indietro, secondo Anna Fifield, caporedattrice dell’ufficio pechinese del Washington Post ed esperta di affari coreani, miss Kim trascorre l’infanzia in una prigione dorata assieme al futuro presidente Kim Jong Un, e all’altro fratello, Kim Jong Chol. I tre vivono isolati dal resto del mondo tra un compound di Pyongyang e la località balneare di Wonsan, senza amici e senza alcun contatto con il fratellastro Kim Jong Nam.
In seguito, sempre insieme ai fratelli maggiori, vola in Svizzera, a Berna, dove frequenta la scuola elementare Liebefeld-Steinholzli con lo pseudonimo di Pak Mi Hyang. Kenji Fujimoto, uno chef giapponese che ha lavorato per anni nella famiglia Kim. Di ritorno poi a Pyongyang, nel 2007 avrebbe conseguito la laurea proprio in informatica e, in quello stesso anno, sarebbe anche entrata a far parte del Partito dei Lavoratori di Corea.
Kim Yo-yong contro Seul: “Useremo le nostre armi nucleari”
Kim Yo-yong sta facendo parlare di sé per le recenti minacce lanciate a Seul. “Nel caso in cui la Corea del Sud optasse per un confronto militare con noi, la nostra forza di combattimento nucleare dovrà inevitabilmente svolgere il proprio dovere”, ha dichiarato Kim Yo-jong, aggiungendo che la “missione principale” del potenziale atomico del suo Paese è quella di agire come deterrente, ma se dovesse scoppiare un conflitto armato tali armi saranno usate per “eliminare le forze armate nemiche in attacco”.
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