Cosa ha detto Christine Lagarde, presidente della BCE. La politica francese a capo della Banca Centrale Europea annuncia la stretta e l’aumento dei tassi: “Passi ulteriori verso la normalizzazione della politica monetaria. Non escludo un nuovo innalzamento a settembre”.
BCE, cosa ha detto Christine Lagarde: l’annuncio dell’aumento dei tassi
Nel corso della conferenza stampa del Consiglio Direttivo del 9 giugno, Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato l’aumento di 25 punti base dei tassi di interesse, previsto per il prossimo primo luglio, il primo rialzo dal 2011. Una decisione presa per contrastare l’aumento dell’inflazione, ad oggi al 6,8%, allo scopo di farla tornare al 2% nel medio termine. Lagarde ha inoltre anticipato un ulteriore rialzo previsto per settembre. “La decisione è arrivata a seguito della valutazione circa le condizioni che, secondo le indicazioni prospettiche della Bce, devono essere soddisfatte.” -ha chiarito la presidente nel corso della conferenza- “Queste condizioni sono state rispettate e quindi si è proceduto con l’aumento. A settembre ci sarà un probabile nuovo innalzamento dei tassi di 25 punti base. Ciò dipenderà però dall’outlook dell’inflazione, se dovesse peggiorare l’aumento potrebbe essere anche più sostanzioso“.
Lagarde: “La guerra in Ucraina continua a gravare sull’economia europea”
Christine Lagarde ha evidenziato l’influenza negativa del conflitto in Ucraina sull’economia europea: “L’ingiustificata aggressione dell’Ucraina da parte della Russia continua a gravare sull’economia in Europa e oltre i suoi confini. Si ripercuote sul commercio, causa carenze di materiali e contribuisce alle quotazioni elevate dell’energia e delle materie prime. Per questo il Consiglio direttivo ha deciso di compiere ulteriori passi nella normalizzazione della politica monetaria che si concretizzano nello stop agli acquisti netti di attività nell’ambito dell’App a partire dal primo luglio 2022 e per quanto riguarda il Pepp nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024″.