La celebrazione di San Gennaro, il Santo Patrono di Napoli, è un momento molto importante per la comunità cattolica cittadina. Avviene tre volte l’anno: a Maggio, a Settembre e a Dicembre. Parte del rito è la liquefazione del sangue di San Gennaro, che è considerata di buon auspicio dai fedeli. Ma cosa succede se il sangue di San Gennaro non si scioglie? Scopriamolo insieme.
Il miracolo di San Gennaro
La celebrazione di San Gennaro, Santo Patrono di Napoli, è un momento molto importante per la comunità cattolica napoletana e avviene tre volte l’anno: il sabato che precede la prima domenica di Maggio, il 19 Settembre e il 16 Dicembre. Parte del rito è l’esposizione in pubblico delle ampolle contenenti il sangue di San Gennaro. Tantissimi fedeli si adunano nella speranza di assistere al fenomeno della liquefazione. In particolare, è sentita la festa del 19 settembre, poiché è allora che ricorre il giorno del martirio del santo, nell’anno 305.
Cosa succede se non si scioglie il sangue di San Gennaro?
Per i più scaramantici, il sangue di San Gennaro che non si scioglie è presagio di periodi di grandi sfortune. Durante le ultime celebrazioni il sangue non si è liquefatto. E lo stesso è accaduto nel 1939 e nel 1940, periodo in cui cominciò la Seconda Guerra Mondiale, così come nel 1943, anno dell’occupazione nazista. Il miracolo, poi, si è fatto attendere anche nel settembre del 1973, in corrispondenza con l’epidemia di colera a Napoli, e nel 1980, anno del drammatico terremoto in Irpinia.