Cos’è la Niña, la fase del freddo che si abbatterà in un inverno che già si sta annunciando con temperature gelide e molto rigide.
Cos’è la Niña
La Niña è una fase estrema di un ciclo climatico risultante dall’interazione tra l’atmosfera e la superficie dell’oceano. Conosciuto come oscillazione meridionale, questo ciclo climatico include El Niño da un estremo e La Niña dall’altro. La Niña è la fase fredda del ciclo. Esiste un modello di La Niña quando si verificano temperature insolitamente fredde della superficie del mare nell’Oceano Pacifico centrale e orientale intorno all’equatore nell’area tra la International Date Line e la costa del Sud America.
La Niña ed El Niño sono generalmente considerati dagli scienziati tra i più potenti fenomeni meteorologici del pianeta, poiché possono influenzare il clima su oltre la metà della Terra. In media, questo ciclo di temperature oceaniche superficiali fredde si verifica ogni 3-5 anni e, in genere, dura circa 9-12 mesi. Gli episodi di freddo sono importanti perché interrompono i soliti schemi di circolazione atmosferica e precipitazioni tropicali. L’effetto dell’interruzione di questi schemi è quello di migliorare il clima normale che prevale nelle regioni colpite della terra.
La Niña, fenomeno che stravolgerà l’inverno: quando arriva
Secondo ilmeteo.it, arriva la Niña per il prossimo inverno. Già nei prossimi giorni in prossimità dell’Immacolato si aspettano temperature gelide.
Ad influenzare e sconvolgere il clima mondiale potrebbe infatti essere il fenomeno della Niña, con conseguenze importanti anche per l’Italia, già da dicembre.
Sulla base delle ultime proiezioni stagionali del Centro Europeo (ECMWF) l’inizio del mese di dicembre sarà verosimilmente contraddistinto da valori termici oltre le medie climatiche di riferimento di circa 1/1,5°C, in particolare sul comparto Nord dell’Europa tra Scandinavia e Russia (la culla del freddo), più in media invece sul bacino del Mediterraneo. Sull’Italia invece si potrebbe verificare una situazione opposta, con un freddo anomalo rispetto agli anni precedenti.
Probabilmente la presenza della Niña potrebbe incrementare l’ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall’Atlantico le quali non troverebbero alcun ostacolo da parte di un’alta pressione che potrebbe invece rifugiarsi sul Nord Africa. La prima parte dell’inverno, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto piovosa sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti sulle regioni settentrionali del nostro Paese. Sulle montagne, dunque, la neve potrebbe risultare abbondante.
In caso di irruzioni di aria fredda non è escluso che essa possa giungere fin sulle pianure del Nord, come accaduto peraltro nella scorsa stagione invernale nelle prime settimane del mese di dicembre.
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