Covid, la Ue ha deciso per gli anticorpi monoclonali: firmato un contratto quadro di appalto congiunto con l’azienda farmaceutica Eli Lilly per la fornitura di un trattamento con anticorpi monoclonali per i pazienti affetti da coronavirus. Diversi gli Stati che hanno sottoscritto l’accordo.
Covid, la Ue sigla accordo per gli anticorpi monoclonali
La Commissione Ue ha firmato un contratto di appalto congiunto con l’azienda farmaceutica Eli Lilly per la fornitura di un trattamento con anticorpi monoclonali per i pazienti affetti da coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso esecutivo comunitario.
La UE sugli strumenti terapeutici contro la COVID-19 si era già pronunciata con l’annuncio del primo portafoglio di 5 strumenti terapeutici. Tra questi strumenti terapeutici, 4 sono anticorpi monoclonali oggetto di revisione ciclica (rolling review) da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, mentre il quinto è un immunosoppressore la cui autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe essere estesa per comprendere la cura dei pazienti affetti da COVID-19.
I 5 prodotti si trovano in una fase avanzata di sviluppo e hanno elevate possibilità di figurare tra i 3 nuovi strumenti terapeutici contro la COVID-19 da autorizzare entro ottobre 2021 – l’obiettivo fissato nell’ambito della strategia – a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia.
Covid, cosa significa l’accordo per gli anticorpi monoclonali
Il nuovo contratto segna “l’ultimo sviluppo” nel “primo portafoglio di cinque promettenti terapie annunciate dalla Commissione” a giugno come parte della strategia sulle terapie per il Covid. Il medicinale è attualmente in fase di revisione da parte dell’Ema.
Diciotto Stati membri hanno sottoscritto l’appalto congiunto per l’acquisto di un massimo di 220mila trattamenti.
Lo scorso giugno, ill commissario per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides aveva dichiarato: “Oggi stiamo facendo il primo passo verso un ampio portafoglio di terapie per il trattamento del Covid-19. Mentre la vaccinazione procede a velocità crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di trattamenti sicuri ed efficaci per ridurre il carico di Covid-19. Il nostro obiettivo è chiaro, puntiamo a identificare più candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno tre nuove terapie entro la fine dell’anno. Questa è l’Unione europea della sanità in azione”.