Covid, zona rossa in 20 comuni dell’Alto Adige, la regione corre ai ripari. Torna l’obbligo di mascherine all’aperto e, nei comuni rossi, chiudono discoteche, bar e ristoranti e torna il coprifuoco.
Covid in Alto Adige, 20 comuni in zona rossa: coprifuoco e locali chiusi
Stretta al Covid in Alto Adige, dove torna la zona rossa in 20 comuni. Un’ordinanza di Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, ha reintrodotto pesanti restrizioni dal 24 Novembre al 7 Dicembre, nella speranza di bloccare l’aumento dei contagi. Torna in tutta la regione l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Nei comuni in zona rossa discoteche e sale da ballo sono state chiuse, mentre bar e ristoranti potranno restare aperti solo fino alle 18, con il limite di quattro persone per tavolo. In zona rossa torna anche il coprifuoco dalle 20 alle 5: si potrà uscire la sera solo per motivi di salute, lavoro o in casi di estrema necessità. Sospeso ogni tipo di manifestazione o fiera, come anche spettacoli teatrali, proiezioni al cinema e convegni.
Kompatscher: “Vaccinazioni troppo basse, restrizioni per proteggerci da un nuovo lockdown”
L’Alto Adige è una delle regioni più colpite dalla quarta ondata e sta cercando di porre freno alla diffusione del Covid-19. L’inchiesta della Procura di Bolzano sui corona-party è ancora in corso, ma intanto i contagi non si sono fermati. In alcuni comuni della regione la situazione è allarmante: a Rodegno, oltre l’8% degli abitanti è affetto da Covid. La zona rossa nei comuni è scattata al superamento delle soglie fissate dall’Azienda Sanitaria Provinciale con l’approvazione del Ministero della Sanità:
- Tasso di Incidenza settimanale superiore agli 800 casi per 100mila abitanti
- Copertura vaccinale inferiore al 70%
- Più di 5 casi di Covid-19 giornalieri registrati
L’intero Alto Adige, come molte anche Veneto e Friuli, è a un passo dalla zona gialla. Il basso numero di vaccinati è uno dei principali fattori dietro l’emergenza, secondo il Presidente Arno Kompatscher: “Purtroppo assieme a Sicilia e Calabria abbiamo un tasso di vaccinazioni inferiore del 10% rispetto alla media italiana e un tasso di incidenza del virus molto elevato. Molto meno di Austria e Germania ma un dato comunque preoccupante. Ma in 20 comuni abbiamo una situazione ancora più preoccupante, per cui ho appena firmato un’ordinanza con nuove misure restrittive che servono proprio a evitare un nuovo lockdown“.