Aumentano i contagi: è nuova ondata Covid? I casi di infezione da coronavirus sono in rapida diffusione in tutta Italia, come conseguenza, si presume, della nuova variante Omicron 3. A poco più di due settimane dalla fine dello stato d’emergenza la situazione potrebbe degenerare. Cosa succede?
Aumento contagi, sale il rischio di nuova ondata di Covid-19
Cresce la preoccupazione per l’aumento di contagi da Covid-19. In base ai dati registrati negli ultimi giorni, dopo settimane di calo, i casi di coronavirus hanno ricominciato a salire. Secondo l’analisi di Giovanni Sebastiani, matematico del CNR, in due giorni, dal 10 al 12 marzo, si è riscontrata un aumento del 10% dei casi in 78 su 107 province. Si teme che l’aumento sia in qualche modo collegato alla nuova sotto-variante Omicron 3. Secondo l’Istituto Ceinge, la variante e le sue “tre sorelle” costituiscono infatti il 100% del virus circolante in Italia: “La BA.1 al momento costituisce il 53% del virus in circolazione nel nostro Paese, ma in realtà le nuove Omicron, sono nuove varianti”.
L’allarme della Fondazione Gimbe: “Circolazione alta, dobbiamo capire se è nuova ondata”
Anche la Fondazione Gimbe lancia l’allarme. Secondo i dati raccolti dall’organizzazione nell’ultima settimana si sono registrati circa 4mila casi in più, un aumento dell’1.5% rispetto alla scorsa. “I dati dimostrano che la circolazione del virus è ancora molto elevata.“ -spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione– “Quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all’11,4%. Serviranno 7-10 giorni per capire se la risalita della curva coincide con l’inizio di una nuova ondata, con successivo impatto sugli ospedali, o si tratta semplicemente un semplice rimbalzo“.
Il medico ha poi indicato alcuni dei fattori che potrebbero aver portato all’aumento dei contagi: “Rilassamento della popolazione. Diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2. Persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso. Verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione dopo qualche mese dalla dose booster”.
Cartabellotta esorta chi di dovere a non abbassare la guardia: “Indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, è pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione”.