Crisanti, dimissioni dopo le intercettazioni uscite sul governatore del Veneto Zaia che accusa il virologo. Dunque, il deputato del Pd ha deciso di fare un passo indietro dall’Università anche per difendersi e vederci chiaro in questa storia.
Crisanti, dimissioni dall’Università di Padova
Luca Zaia e Andrea Crisanti sono al centro di una polemica e controversie che riguarda i tamponi rapidi. La questione è stata affrontata nella puntata di Report su Rai 3 nella serata del 2 gennaio. La diatriba riguarda lo studio che screditava i test rapidi acquistati dal Veneto e da altre cinque regioni. Dopo le intercettazioni su Zaia che inerisce proprio contro il virologo e depudato Pd, sono arrivati le dimissioni di Crisanti dall’Università di Padova.
“A partire da oggi lascio l’Università di Padova”, ha fatto sapere Crisanti che ricopriva, appunto, il ruolo di docente ordinario di Microbiologia. Inoltre, fa sapere di “essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto anche – ha concluso – che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell’Università”.
Commento dopo le intercettazioni di Zaia
Alle accuse e parole pesanti di Zaia, uscite nelle intercettazioni, Crisanti risponde così: “Dichiarazioni di una gravità senza precedenti. Lo inseguo fino alla fine del mondo per inchiodarlo su qualsiasi responsabilità che ha nei miei confronti. Questo regime di intimidazione in questa Regione deve finire”, ha detto alla rivista ‘Mow’.
“Qui è un problema di etica, non è un problema politico. Accolgo con sgomento queste dichiarazioni. Perché poi non sono solo queste le dichiarazioni”, dice. “Chiaramente io ho fatto accesso agli atti e ci sono ben altre dichiarazioni, in cui si dimostra che lui è l’orchestratore di una campagna di diffamazione e discredito nei confronti, tra le altre cose, di una persona che lavora per la Regione e che, tra le altre cose, ha preso delle posizioni proprio per salvaguardare la Regione stessa“, sostiene Crisanti.
Sul rapporto interrotto con Zaia, il virologo sottolinea: “sempre per la storia dei tamponi. Le dichiarazioni del governatore sono comunque molto gravi, testimoniano ancora una volta l’intento intimidatorio nei miei confronti. Io sono una persona onesta e incorruttibile, non sono mai sceso a compromessi e quando, nell’ambito del contrasto alla pandemia da Covid-19, c’era da rilevare ciò che non andava, l’ho sempre fatto”. E annuncia: “Sto valutando con il mio avvocato se in queste dichiarazioni si possa ravvisare un’ipotesi di reato”.