Crisi Ucraina, l’allarme dell’Onu: “Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi”. Le Nazioni Unite hanno convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass da parte di Vladimir Putin.
Crisi Ucraina, l’Onu da l’allarme: “C’è il rischio di un grande conflitto”
Alle ore tre italiane ha avuto inizio la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocato d’urgenza per rispondere al peggioramento della crisi al confine tra Russia e Ucraina. Il 21 Febbraio il Presidente della Federazione Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche separatiste del Donbass, annunciando l’invio di truppe nella regione. Il tutto, a detta del leader russo, “per garantire l’attuazione delle funzioni a sostegno della pace”.
È stata l’Ucraina a richiedere la riunione straordinaria. La proposta ha trovato consensi da molti paesi, tra cui Francia, Inghilterra, Irlanda, Albania e soprattutto gli Stati Uniti. “Le prossime ore e giorni saranno critici.” -ha affermato durante la riunione il sottosegretario agli Affari Politici dell’Onu, Rosemary Dicarlo– “Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi“. Dicarlo ha inoltre assicurato “il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell’attuale crisi”.
Confermate nuove sanzioni alla Russia, Mario Draghi: “Violazione inaccettabile”
L’ambasciatrice americana all’ONU Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato: “Il Consiglio di sicurezza deve esigere che la Russia rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, uno Stato membro delle Nazioni Unite. Annunceremo presto anche ulteriori misure relative alla palese violazione degli impegni internazionali della Russia. Per essere chiari queste misure sono separate e sarebbero in aggiunta alle misure economiche rapide e severe che abbiamo preparato in coordinamento con alleati e partner se la Russia dovesse invadere ulteriormente l’Ucraina”. Anche l’Unione Europea ha confermato l’intenzione di reagire all’intervento russo con sanzioni economiche.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è esposto condannando le azioni di Mosca: “Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia“.