Cristina Seymandi si è voluta difendere dopo il video che è diventato virale in cui viene lasciata ed accusata dal noto commercialista Massimo Segre. L’imprenditrice ha voluto raccontare anche il suo punto di vista.
Cristina Seymandi contro Massimo Segre: “Valuto azioni penali e civili”
Cristina Seymandi è l’imprenditrice torinese lasciata alla festa dell’annuncio di matrimonio dal noto commercialista Massimo Segre che ha poi pubblicato il video sui social, facendo così diventare di dominio pubblico la vicenda ma soprattutto molto virale la notizia.
L’imprenditrice ha voluto dire la sua in un’intervista a La Stampa in cui chiarisce che sta valutando azioni legali contro il suo ex futuro marito Segre. “Voglio riposarmi e stare con mia figlia. La mia vita professionale mi impone di reagire e rimanere lucida. Non me l’aspettavo, ma devo andare avanti. Penserò anzi se dovrò tutelarmi nelle sedi civili e penali”, commenta la Seymandi. “In questo periodo era molto stanco. E guardandolo ho pensato: ‘Ma cosa sta dicendo?‘ E sono certa che c’è qualcuno dietro di lui che ha soffiato sul fuoco, insomma qualcuno l’ha consigliato, visto l’uso che ne è stato fatto – ha aggiunto – . Poi c’è un’altra cosa da chiarire: sono state dette molte falsità sui giornali”.
L’imprenditrice si difende
Seymandi si è così voluta difendere raccontando anche la sua versione. “I giorni dopo la festa – dice l’imprenditrice al quotidiano – non ho dormito. È stata un doccia ghiacciata. Ma ora comincio a mettere a fuoco le cose. È stata una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo. Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare. Penso che le cose siano molto diverse da come lui le ha raccontate quella sera. Penso che non sia stata una scena del suo ruolo in quanto come professionista le questioni private che coinvolgono anche figli e parenti non vanno gettate sulla pubblica piazza. Poi se n’è andato via senza lasciarmi parlare accompagnato da quattro bodyguard”.
“Il giorno dopo – racconta la donna – sono andata lavorare perché in ogni caso ho un’azienda e i colpi di testa non me li posso permettere. Dovevamo partire il giorno dopo per Mykonos, le valigie erano già pronte. Se vado via andrò da sola. E, a proposito di tradimenti, lui deve pensare a se stesso in primis”.
“Chiedo a chi mi condanna di soprassedere, anche perché all’interno di ogni famiglia, perché di famiglia si tratta, le dinamiche sono molto complesse e difficili da comprendere dall’esterno. La verità verrà fuori. Mi spiace forse più per lui che per me. E poi per tutte le persone che sono venute fuori attorno a questa vicenda che in realtà non c’entrano nulla – prosegue Cristina Seymandi al quotidiano torinese – : No, chiudere per sempre non posso, resta in piedi il lavoro e non posso permettermi di perderlo. Ma no, dopo quella sera non ci siamo più sentiti”. L’imprenditrice poi risponde sulle accuse di tradimento avanzate da Segre: “Senti da che pulpito viene la predica e vorrei precisare che la libertà non me la concede lui, ma è un mio diritto inalienabile di persona e di donna”.