Per risparmiare nella bolletta a seguito dell’aumento del prezzo del gas alle stelle il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi propone di “cuocere la pasta senza gas“. Ma è possibile farlo? E come funziona?
“Cuocere la pasta senza gas”, la proposta del Nobel Parisi
Il premio nobel italiano per la fisica Giorgio Parisi, in vista di un aumento importante delle bollette del gas, dà un’indicazione e un proprio consiglio ai cittadini: recuperare la cosiddetta cottura passiva della pasta, detta anche “cottura della pasta senza gas” in maniera più semplicistica. Ma di cosa si tratta? Lo ha spiegato il premio nobel sulla sua pagina Facebook. “Dopo che bolle la pasta, io metto il gas al minimo, minimo, in maniera che bolla bassissimo senza consumare gas” ha scritto Parisi su Facebook – ma si può provare anche “a spegnere il gas” perchè, ha aggiunto, “in fondo la pasta si cuoce bene anche in montagna con l’acqua che bolle a 90 gradi”. L’unica accortezza? Mettere sempre il coperchio.
Le reazioni al consiglio di Parisi
Secondo un recente studio di Pastai italiani e Unione Italiana Food, spegnendo il fuoco dopo i primi due minuti di cottura, si può risparmiare fino al 47% di energia e, allo stesso tempo, si limitano anche le emissioni di CO2. Una cottura passiva della pasta quindi, come consigliato da Parisi, è quindi possibile. Pastai italiani, inoltre, consiglia anche di cuocere la pasta con 700 millilitri di acqua al posto di un litro.
Non tutti però sono d’accordo con questo consiglio. Lo chef Antonello Colonna ad esempio, in una intervista a Repubblica, ha detto che si rischia di far assumere alla pasta una texture gommosa. “Me lo ricordo bene quando a casa dei miei genitori la bombola del gas si spegneva proprio mentre gli spaghetti erano in cottura. Quando accadeva erano guai, perché la consistenza del prodotto era ormai compromessa” ha spiegato.