Chi è Dacia Maraini, scrittrice italiana vincitrice del Premio Strega con la raccolta di racconti Buio (1999)? E cosa sappiamo della sua vita privata? Chi sono compagno e figli? Che rapporto aveva con Pasolini?
Chi è Dacia Maraini: vita privata
Classe 1936, originaria di Fiesole, Dacia Maraini, la vincitrice del Premio Campiello (1990) oltre che del Premio Strega (1999), è un’autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica, che da sempre nelle sue opere affronta il tema della condizione femminile e del ruolo della donna. Figlia dell’orientalista Fosco, ha trascorso l’infanzia in Giappone, dove ha anche visto la drammatica esperienza dell’internamento con la famiglia nel campo di concentramento giapponese di Nagoyo tra il 1943 e il 1946. Ritornata in Italia, dopo aver vissuto per un po’ a Bagheria in Sicilia, si è trasferita a Roma dove viveva il padre, che nel frattempo si era separato dalla madre.
Compagno e figli di Dacia Maraini
Dacia Maraini nel 1959 si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese da cui si divide dopo quattro anni, quando il matrimonio viene annullato. E’ stata poi a lungo compagna di Alberto Moravia, dal 1962 al 1978. In “Corpo felice”, come aveva già fatto in “Un clandestino a bordo”, Dacia Maraini parla della sua maternità mancata. “Quando ho perso mio figlio, con cui conversavo di notte sotto le coperte e a cui raccontavo del mondo aspettando che nascesse; quando a tradimento quel bambino con cui giocavo segretamente e che già tenevo in braccio prima ancora che avesse aperto gli occhi è morto, sono stata sul punto di morire anche io”, ha raccontato, come riporta il sito Parole Fertili.
Dacia Maraini e Pasolini
Inserendosi a pieno titolo nel circolo letterario del tempo, a Roma Dacia Maraini stringe amicizia con molti letterati e poeti, tra cui Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Maria Bellonci e lo stesso Alberto Moravia. Proprio a Pasolini Dacia Maraini ha dedicato il suo ultimo libro Caro Pier Paolo, edito da Neri Pozza.
Il libro “Caro Pier Paolo”
“Dacia Maraini è stata una delle amiche più vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell’Africa. Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo”.