Chi è Daniela Spada, moglie di Cesare Bocci. Scopriamo qualche informazione in più sulla consorte dell’attore marchigiano volto di Mimì Augello ne Il Commissario Montalbano: dalla carriera alla svolta dopo la malattia.
Chi è Daniela Spada, moglie di Cesare Bocci: vita privata, carriera
Daniela Spada è una donna di 58 anni, nota al pubblico italiano in quanto moglie di Cesare Bocci, attore di cinema e tv nonché volto di Mimì Augello in Il Commissario Montalbano. In passato lavorava come graphic designer, ma oggi si è lasciata alle spalle questa professione costruendosi una carriera di successo in un campo completamente diverso. Spada ha infatti deciso di rendere la sua passione per la cucina un lavoro a tempo pieno. Dopo aver conseguito un diploma in pasticceria, è diventata una food blogger e ha aperto anche una scuola di cucina. Il suo profilo Instagram mostra sia scatti tratti dalla sua vita quotidiana che foto dei suoi dolci più riusciti.
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Vita privata: il rapporto con l’attore, la figlia e la malattia
Daniela Spada e Cesare Bocci sono sposati dal 1993 e hanno una figlia, Mia, nata il 26 marzo del 2000. Poco dopo la sua nascita la coppia ha dovuto affrontare un periodo molto complicato a causa di una malattia improvvisa di Daniela. La donna fu infatti colpita da un ictus, causato da un’embolia post-parto, che la costrinse ad affrontare un lungo percorso di recupero. Fu proprio a causa dell’ictus che Spada decise di lasciarsi alle spalle la sua carriera da grafica per dedicarsi alla cucina. “Quando Dany è stata male abbiamo lottato insieme.” -ha spiegato Bocci in una recente intervista- “Da soli è difficile poterlo fare, non ce la fai. Ma questo per qualsiasi tipo di situazione. Abbiamo lottato per riconquistare una vita e se io non avessi avuto l’esempio di Daniela, non so come avrei reagito. Se lei si fosse fermata, se lei non avesse veramente cercato con le unghie e con i denti di riconquistarsi una sua autonomia, come avrei fatto io da solo?”.
L’attore è sempre rimasto al fianco di sua moglie, supportandola passo dopo passo nel suo percorso di recupero: “Quella è stata la lotta che ci ha dato più soddisfazioni. Ancora continuiamo a lottare, perché sono passati ventidue anni e le cose non si sono risolte, ma quando quantomeno ci hanno portato a raggiungere degli obiettivi che ci confortano nell’andare avanti. Andiamo avanti, perché dietro l’angolo trovi sempre qualcosa di meraviglioso”.