A Copenaghen e Asaa, in Danimarca, ci sono due statue molto simili tra loro che rappresentano una sirenetta. Per la capitale danese si tratta della scultura simbolo, di bronzo all’ingresso del porto, che attrae ogni anno milioni di turisti. Mentre quella di Asaa è una statua che la ricorda molto, seppur più recente: anch’essa situata al porto. Per gli eredi di Edvard Eriksen, lo scultore che creò la sirenetta copenaghense nel 1913, non ci sono dubbi. Hanno avviato un procedimento giudiziario contro l’opera-copia di Asaa, chiedendo la rimozione e un risarcimento finanziario.
Le statue sirenetta di Copenaghen e di Asaa a confronto
Le due statue-sirenetta, in Danimarca, non sono identiche. L’originale, la scultura di Edvard Eriksen che per gli abitanti del luogo si chiama Lille Havfrue, è stata realizzata in bronzo nel 1913. Pesa 175 chili, è alta 125 centimetri, e si ispira alle fattezze della moglie di Eriksen. La sirenetta di Asaa, invece, è stata scolpita nel granito nel 2016 da Palle Moerk. Lo scultore ha impiegato tre tonnellate di pietra per realizzare la statua, che ha delle forme più pronunciate, rispetto a quella di Eriksen, e dei lineamenti del viso meno delicati. Entrambe sono sedute su un masso, con il viso lievemente rivolto verso la spalla. Le mani in identiche posizioni: una appoggiata alla pietra, l’altra sulle gambe, e la coda di lato.
Il procedimento giudiziario contro la sirenetta di Asaa
A non accettare che ci sia una ‘copia-rivale’ della sirenetta di Copenaghen sono proprio gli eredi di Edvard Eriksen. Contro la statua di Asaa hanno avviato un procedimento giudiziario, pretendendo che venga rimossa e che venga stanziato un risarcimento finanziario. Increduli il sindaco del villaggio al nord della Danimarca e l’autore dell’opera finita nel vortice delle polemiche.
“È una mia creazione“, si è difeso Palle Moerk, spiegando di aver certamente visto la sirenetta di Copenaghen e di ritenere possibile che da lei abbia preso spunto. “Come artista tutto ti ispira“, ha confermato. Alla rimozione della statua di Asaa però si oppone. “Non pensavo che distruggessimo opere artistiche in Danimarca. Queste cose le fanno i talebani“.
Intervistato dal New York Times, il sindaco di Broenderslev, comune che comprende il villaggio di Asaa, si è detto incredulo. Al tabloid statunitense ha raccontato di aver “pensato a uno scherzo. Quando ho ricevuto la mail ho riso“. Invece gli eredi di Eriksen sembrano fare sul serio. La guerra tra le due sirenette è appena cominciata.