Dele Alli ha confessato di aver avuto diversi problemi quando era piccolo ma anche recentemente. Un talento cristallino, definito da tutti una promessa del calcio ma dal carattere fragile e dal passato troppo pesante per reggere certe pressioni.
Dele Alli, dalla droga alle molestie subite
Solo qualche mese fa era girata la voce della scomparsa del calciatore inglese Dele Alli, mentre oggi il focus è cambiato ma è ugualmente terribile. L’ex calciatore del Tottenham ed ora di proprietà dell’Everton, ha rilasciato un’intervista a Gary Neville a Talksport: “Ora è il momento giusto per me di dire alla gente cosa sta succedendo. È difficile parlarne perché è qualcosa che ho nascosto per molto tempo”.
La confessione del calciatore inglese
“A sei anni sono stato molestato da un’amica di mia madre. Mia madre era un’alcolizzata. Sono stato mandato in Africa per imparare la disciplina e poi sono stato rimandato indietro. A sette anni ho iniziato a fumare, a otto ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un bambino in bicicletta, quindi andavo in giro col mio pallone e sotto tenevo la droga. A undici anni sono stato anche appeso da un ponte da un uomo. Poi a 12 anni sono stato adottato. Sono stato adottato da una famiglia fantastica. Non avrei potuto chiedere persone migliori, mi hanno aiutato molto”.
Lo scorso anno era in prestito al Besiktas: “Quando sono tornato ho scoperto di aver bisogno di un’operazione. Ero in un momento molto difficile mentalmente, avevo preso l’abitudine di usare sonniferi o alcol per intorpidire quello che provavo. Non sono l’unico che lo fa, è un problema molto più diffuso di quanto non si creda”. Così Alli ha deciso di affrontare il problema ricoverandosi in una clinica specializzata da cui è uscito il mese scorso: “Anche se mascheravo quello che sentivo dentro stavo perdendo la battaglia. Quindi, sono andato lì, sono andato lì per sei settimane e l’Everton è stato fantastico, sai. Mi hanno supportato al 100% e gli sarò grato per sempre”.