Den Harrow contro l’Isola dei Famosi: “Mi ha rovinato la vita, 16 anni dopo mi prendono ancora in giro per la storia del piangina”. Il famoso cantante anni Ottanta e Novanta ricorda con fastidio la sua esperienza al reality: “Ho fatto divertire e ballare, ma si sono dimenticati tutto”.
Den Harrow punta il dito contro l’Isola dei Famosi: “Mi ha rovinato la vita”
Stefano Zandri, meglio noto come Den Harrow, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha parlato della sua carriera musicale e del suo rapporto con l’Italia, a sua detta compromesso dalla sua fama e dall’Isola dei Famosi. L’artista ha dichiarato di aver lasciato il paese a causa del trattamento ricevuto dagli italiani: “Mi sono ritirato, sono andato a vivere a Malaga, perché sono rimasto molto deluso dall’Italia”. Il cantante, celebre soprattutto tra gli anni Ottanta e Novanta, è stato due volte tra i naufraghi dell’amato reality show italiano, prima nel 2006 e poi nel 2012.
In particolare, Den Harrow ricorda con fastidio soprattutto la sua prima esperienza sull’Isola. Nel 2006, il cantante fece infatti parlare di se soprattutto per la sua memorabile scena di pianto che, a sua detta, lo tormenta ancora oggi: “L’Isola mi ha rovinato. Mi prendono in giro ancora oggi dopo 16 anni con la storia del piangina, nonostante tutto quello che ho fatto. Ho fatto innamorare, divertire, ballare e si sono dimenticati di tutto”. Harrow ha ribadito il concetto anche a Radio Cusano Campus: “Io ho combattuto ad armi pari con cantanti che avevano le major alle spalle, ho venduto milioni di dischi, dopodiché è bastato un pianto in un reality per farmi massacrare dalla gente che fino a un giorno prima mi adorava e ballava i miei dischi. Mi hanno preso per il cu** per anni anche per strada, per tutti ero quello che piangeva all’Isola“.
Il prezzo della fama: “Non avrei dovuto fare il cantante”
In queste recenti interviste, Den Harrow ha parlato anche dell’inizio della sua carriera discografica e delle conseguenze che il successo ha avuto sulla sua vita. “Non avrei mai voluto fare il cantante e il personaggio perché ho sempre odiato la popolarità.” -spiega Harrow- “Avevo cominciato a frequentare una discoteca a Milano. Ero un fan di Renato Zero e mi vestivo in modo eccentrico. Ero il belloccio del club, non pagavo né all’ingresso né al bar. Un giorno mi chiesero se volevo fare il cantante”.
Negli anni successivi Harrow vende 20 milioni di dischi in tutta l’Europa e diventa uno dei simboli della italo-dance. Poi, arriva la rivelazione: non ha mai cantato lui, era tutto in playback. Un piano che gli avevano proposto dall’inizio: “C’era un disco già pronto, già cantato. Negli Anni 80 funzionava così, c’erano personaggi che prestavano solo l’immagine e la voce era di altri. Era la prassi, io avevo 19 anni e mi dissero che mi sarei chiamato Den Harrow. Era un gioco di assonanze con denaro”.
A un certo punto Harrow si impone: “Feci un ultimatum alla casa discografica: o canto io il prossimo brano o me ne vado. Mi fecero cantare il primo disco, Born to Love”. Quando la storia del playback diventa pubblica, la reazione del pubblico ferisce il cantante: “La gente, tutti grandi intenditori, non si è mai accorta di nulla. Poi quando è uscita la storia tutti a dire: eh sì lo sapevamo, si capiva. E quindi sono stato massacrato: ero il truffatore, quello che aveva imbrogliato la gente”.