Tra le proteste sorte a ridosso dell’entrata in vigore del nuovo Green Pass, ci sono quelle dei ristoratori. A loro spetta l’obbligo di controllare che i clienti che desiderino consumare all’interno dei locali siano in possesso di un valido certificato verde. Si era però valutata la possibilità che il personale dovesse richiedere, unitamente al Green Pass, la carta d’identità: idea alla quale anche la Fipe Confcommercio si era opposta.
I ristoratori non chiederanno la carta di identità insieme al Green Pass
Dai ristoratori “l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità – unitamente al Green Pass – viene vissuta con profondo disagio. Rappresenta un atto di sfiducia nei riguardi dei clienti e una forzatura, perché gli imprenditori e gli addetti non possono svolgere funzioni da pubblico ufficiale“, aveva comunicato Fipe Confcommercio il 5 agosto.
Quattro giorni dopo arriva la rettifica dal governo, che sembra prendere le parti dei ristoratori: non spetta a loro la verifica dell’identità. Nelle prossime ore con una Faq o attraverso circolare del Viminale sarà chiarito il punto che ha fatto tanto discutere gli esercenti. A comunicarlo è la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che dichiara: “I titolari dei locali non chiederanno la carta d’identità ai clienti, faremo una circolare di chiarimento su questo. Noi intendiamo che venga richiesto il Green Pass al chiuso. Non si può pensare che l’attività di controllo sia svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza, anche della criminalità“. Tuttavia la ministra non esclude che di tanto in tanto i controlli a campione saranno eseguiti insieme alla polizia amministrativa.
Niente carta di identità al ristorante: solo Green Pass
I titolari dei ristoranti e dei bar, dunque, dovranno solo verificare che chi entra abbia il Green Pass. A loro non spetta il dovere di controllare i documenti, in quanto non sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Se durante un controllo a campione delle forze dell’ordine l’identità del cittadino non corrispondesse a quella indicata sul certificato potrebbero scattare le denunce per falso.
Le sanzioni
Per i trasgressori multe da 400 a 1.000 euro: sia per chi è sprovvisto di certificato verde, sia per chi non lo ha controllato. nel caso dei gestori dei locali, “se la violazione è ripetuta per almeno tre volte in tre giorni diversi, la chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale“.