Luigi Di Maio si scaglia contro il centrodestra, cosa ha detto? L’ex M5S, oggi leader di Impegno Civico, ha aspramente criticato le politiche proposte dall’alleanza tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: “Trio sfascia-conti. Mettono a rischio i risparmi degli italiani”.
Di Maio contro il centrodestra, ecco cosa ha detto: “Coalizione sfascia-conti, bruceranno i risparmi degli italiani”
In un lungo post pubblicato sia su Facebook che su Instagram, Luigi Di Maio ha attaccato i suoi avversari della coalizione di centrodestra. Secondo l’attuale Ministro degli Esteri, le politiche economiche proposte dall’alleanza guidata da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sarebbero dannose per il paese. Di Maio mette in guardia gli elettori contro le “amicizie anti europee di Giorgia Meloni” e le “amicizie internazionali filo-putiniane di Salvini e Berlusconi”. “Gli italiani devono sapere cosa succederà il 25 settembre votando la coalizione sfascia-conti, cioè il trio Salvini-Berlusconi-Meloni, o se non andranno a votare.” –scrive l’ex pentastellato, oggi leader del nuovo partito Impegno Civico- “Metterà a rischio i risparmi degli italiani, isolerà l’Italia in Europa e farà saltare i fondi del Pnrr. Rischiamo una guerra economica, una catastrofe dagli effetti devastanti”.
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Le proposte di Di Maio: “Tetto massimo al prezzo del gas, salario minimo e Iva a zero”
Il Ministro degli Esteri ha poi parlato delle proposte del suo partito per far fronte agli aumenti dei prezzi frutto della guerra: “Noi di Impegno Civico ci stiamo battendo per il tetto massimo al prezzo del gas in Ue, in modo da fermare le speculazioni in bolletta, a loro volta derivanti dalla guerra in Russia. Ci stiamo battendo per tutelare imprese e famiglie italiane, invece Salvini si oppone perché preferisce finanziare Putin”.
“Vogliamo azzerare l’IVA sui beni alimentari di prima necessità.” -ha aggiunto Di Maio- “Quelli della farmaceutica e della natalità, così da dare sostegno alle famiglie. Vogliamo un salario minimo perché stipendi da 2 o 3 euro l’ora sono inaccettabili, ma introdurremo anche il salario equo: i giovani devono essere pagati in base alle loro competenze, che vanno valorizzate”.