Il Governo Draghi ha deciso: niente feste in discoteca o in sale da ballo, almeno fino al 31 gennaio. In due parole: discoteche chiuse. La misura è stata varata dal premier e dai ministri del Governo Draghi, a seguito di un confronto con la cabina di regia, giovedì 23 dicembre.
Discoteche chiuse: il provvedimento
La nuova misura che va colpire sale da ballo e discoteche è stata approvata dal Governo all’unanimità ed è contenuta nel nuovo decreto festività. “Il Governo ha fatto la scelta sospendere fino al 31 gennaio le attività di discoteche, sale da ballo e affini, per ridurre le occasioni potenziali di contagio – ha commentato a riguardo il ministro della salute Roberto Speranza – e a questo proposito è stato introdotto anche l’obbligo di indossare le mascherine ffp2 per il trasporto pubblico, per gli eventi e per andare al cinema o al teatro“. Silvio Brusaferro (Istituto Superiore di Sanità) è poi intervenuto per spiegare l’attuale situazione. “È necessario in questa fase essere prudenti – ha commentato – in quanto siamo in una situazione in cui la variante Delta circola assieme alla nuova variante Omicron, destinata a diventare dominante”.
Le proteste e l’allarme del settore: “Si festeggerà in luoghi abusivi”
La reazione della categoria alla chiusura delle discoteche, comunque, non si fa attendere. “Eravamo pronti per lavorare il 31 dicembre con la speranza di compensare le perdite dei due anni di chiusura – ha commentato Maurizio Pasca, presidente del Sindacato dei Locali da Ballo, all’Adnkronos – ma ecco che in poche ore tutto è stato distrutto. Ma cosa pensate che accadrà il 31 dicembre? Le persone andranno a ballare e festeggiare in luoghi abusivi, con buona pace di ogni misura di sicurezza. Quando si chiude un locale da ballo bisogna ricordarsi che ci sono famiglie dietro che vivono di questo lavoro. Siamo senza parole e a questo punto ci aspettiamo una decisione sui ristori”.