Diwali 2022 è una festa indiana molto importante e sentita. Si festeggia in tutto il Mondo ed anche in Italia. Il nome significa letteralmente “fila di lucerne” con cui si allude alla luce come simbolo di bene e di vittoria sul male.
Diwali 2022: quando si festeggia
Diwali è una festa indiana il cui nome significa “fila di lucerne” e allude alla luce come simbolo del bene e della sua vittoria sulle forze del male, rappresentate dalle tenebre. In Italia, in base alla Legge d’Intesa 31/12/2012 n. 246, è per gli induisti la festività religiosa ufficiale. Per l’anno 2022 la data in cui si festeggia questo particolare festival è il 24 ottobre.
In cosa consiste il festival della luce indiana
“La festa di Divali, festa delle luci, rappresenta la divina unione di Laksmi con il Dio Visnu. In questo periodo ogni luce, ogni lumino, ogni lampada viene accesa in onore della venuta di Laksmi sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni casa, ogni villaggio, ogni capanna sparsa nella foresta accoglienti e pronti per la visita della Madre Divina portatrice di abbondanza e prosperità. Nel sud India, in questi giorni, di mattina molto presto, alle quattro, dopo il brahmamuhurta, gli indù si lavano, si cospargono il corpo di olio e indossano, così puliti e profumati, vestiti nuovi. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione. E’ diffusa anche l’usanza di scambiarsi abiti, sari e doti, dai vivaci colori; anche i datori di lavoro, in questi giorni, regalano vestiti ai propri dipendenti. Ognuno dimentica gli antichi rancori, tutti sono gentili e festosi e si abbracciano gioiosamente in segno di amicizia”. (tratto da Sri Vidya n.4 pag.5)
“Fra ottobre e novembre, nel mese lunare di Karttika, e precisamente nel quattordicesimo giorno di luna calante, cade un’altra festa molto popolare, specialmente apprezzata anche dai non hindu per l’atmosfera molto suggestiva che riesce a creare; il suo nome, dipavali o divali, che significa “fila di lucerne”, allude alla luce come simbolo del bene e della sua vittoria sulle forze del male simboleggiate dalle tenebre. Nella notte priva di luna si accendono in onore di Laksmi (sostituita, nel Bengala, da Kali) migliaia di lucerne, che si dispongono in lunghe file (avali) sulle terrazze, sui davanzali e davanti alle soglie delle case, oppure si affidano alla corrente dei fiumi; anche in questo caso la tradizione popolare ha sovrapposto al culto della dea il ricordo di un evento della storia di Rama: il suo ritorno alla propria capitale Ayodhya dopo l’esilio. “
(Piano, Sanatana Dharma p.262-267)
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