Donald Trump, incriminato: oggi l’ex presidente degli Stati Uniti dovrà presentarsi in aula per ascoltare i capi di imputazione di cui è accusato e dovrà rispondere. A seguito, ci sarà una conferenza stampa già annunciata.
Donald Trump incriminato: oggi l’udienza a New York
Donald Trump è stato incriminato dalla procura di Manhattan per aver pagato un’ex pornostar. Martedì 4 aprile alle 14.15 ora locale, dovrà comparire in aula e sentirsi leggere da un giudice i capi di imputazione. A fargli rischiare il carcere, una pornostar con nome d’arte Stormy Daniels. I due hanno avuto una tresca e lui avrebbe comprato il suo silenzio sull’affaire con soldi prelevati da finanziamenti pubblici. Dopo la comparsa in procura, l’ex presidente rientrerà in Florida, dove alle 20:15 ora locale (le 2:15 italiane), terrà una conferenza stampa.
I network americani avevano chiesto di poter riprendere l’udienza ma il giudice Juan Merchan ha respinto tale richiesta. “Che questa incriminazione – ha scritto il giudice – veda coinvolta una questione di monumentale interesse è incontestabile. Nella storia degli Stati Uniti mai un presidente in carica o che lo è stato era stato incriminato per reati penali”. “La chiamata in giudizio del signor Trump – ha aggiunto – ha generato un interesse pubblico e mediatico senza precedenti”. Merchan ha definito “comprensibile” la richiesta dei network, ma anche aggiunto che la “troppa attenzione” avrebbe generato una “atmosfera da circo”.
Tutte le accuse all’ex presidente degli Stati Uniti
Secondo le informazioni circolate, non ci saranno le manette per Trump, come i comuni criminali. Tuttavia, i capi di accusa contro l’ex presidente degli Stati Uniti sarebbero 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali. “Non abbiamo ancora visto l’incriminazione e i capi d’accusa”, ha dichiarato Joe Tacopina, l’avvocato di Donald Trump. “Sappiamo il soggetto e la base delle accuse, ma non conosciamo esattamente i capi di accusa e come sono formulati”, mette in evidenza Tacopina. Alla domanda su cosa dice Trump delle accuse, Tacopina ha risposto: “Beh, non è affatto preoccupato. Voglio dire, è sconvolto, arrabbiato. È perseguitato politicamente, questo è chiaro a molte persone, non solo a destra, ma anche a sinistra”.
“Il presidente Trump non accetterà un patteggiamento su questo caso. Non succederà“, ha riferito Tacopina a NbcNews, sottolineando che “non c’è nessun crimine e non so se si arriverà al processo”. “Hanno portato questa accusa falsa, corrotta e vergognosa contro di me – ha scritto su truth social lo stesso Trump – solo perché sto con il popolo americano e sanno che non posso avere un processo giusto a New York”.
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