Draghi sulla Quota 100 chiarisce senza mezzi termini che non sarà prorogata. Si tornerà alla normale modalità di pensionamento anche se Salvini cerca un compromesso per non cancellare definitivamente Quota 100.
Draghi sulla Quota 100: “Non sarà prorogata”
Da Bruxelles nella conferenza stampa dopo il consiglio Ue, il premier Mario Draghi sentenzia sulla possibile proroga della Quota 100: “Le pensioni sono oggetto della discussione della legge di bilancio che presentiamo la prossima settimana. Io non concordavo con Quota 100 e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità”.
Dopo la Quota 100, diverse le soluzione sul tavolo messa dal Governo: uscita anticipata dal lavoro con Quota 102 nel 2022 e nel 2023 e il passaggio a Quota 104 nel 2024. Meglio forse un meccanismo più graduale, con Quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023, Quota 104 nel 2024. Si prova a trovare un’intesa in maggioranza e con i sindacati sul meccanismo “graduale” di ritorno al sistema ordinario di pensionamento previsto dalla legge Fornero.
“L’importante è tenere fisso che la legge (Quota 100 ndr) non sarà rinnovata, poi bisogna essere graduali nell’applicarla“, ha chiarito Draghi.
Salvini cerca un compromesso
Quota 100 è stata sempre difesa dalla Lega e da Salvini. Anche dopo le parole sulla cancellazione della riforma sulle pensioni, il leader Salvini cerca in qualche modo di difenderla: “Non mi interessano le etichette, mi interessa difendere lavoratori e pensionati ed evitare il ritorno alla legge Fornero. Ci stiamo lavorando con Draghi, partendo dalla tutela dei lavoratori precoci e dei dipendenti delle piccole imprese, troveremo sicuramente una soluzione positiva. Se si vuole la si chiami con un nome diverso ma metti una somma per accompagnare chi avrebbe avuto diritto a Quota 100 nel 2022 e nel 2023. Pensiamo ai lavori usuranti, a chi lavora da 41 anni, penso a opzione donna”.
Invece, tyra gli obiettivi dei Dem, ci sarebbe anche l‘ipotesi di abbandonare del tutto il sistema quote, sposando magari la proposta Tridico di uscita a 63 di età con il minimo contributivo calcolato secondo criteri attuariali, per poi arrivare alla pensione piena a 67 anni. Ma non sembra questa l’idea della Lega. Chi per Salvini sta trattando in queste ore ai tavoli tecnici, starebbe proponendo almeno per due anni quota 102, con uscita a 64 anni di età e 38 di contributi.