Il conflitto Russia e Ucraina continua a proseguire e, all’interno della battaglia, entra anche la variabile droni. Le forze militari ucraine, infatti, stanno resistendo ai russi anche grazie a questa nuova arma. Ecco cosa sono i droni turchi.
Droni turchi Bayraktar in Ucraina: cosa sono
Nella guerra tra Russia e Ucraina che si sta combattendo da giorni entra anche la variabile droni, nuovi “armi” fornite all’Ucraina dalla tecnologia occidentale. Velivoli che, se da un lato stanno contribuendo a rallentare l’avanzata russa, dall’altro stanno creando anche difficoltà inattese all’esercito russo. Comandati a distanza, infatti, stanno aiutando gli ucraini a localizzare i nemici evitando le imboscate e possono anche attaccare con grande precisione, evitando di colpire i civili. Il Bayraktar TB2 è un drone che, nello specifico, sfrutta la potenza di un motore a 4 cilindri. È omologato per trasportare un carico di 150 kg su 4 piloni sotto le ali, e comprende: mini bombe a guida laser MAM-L, missili anticarro a lungo raggio UMTAS e razzi Cirit da 70 mm. Questi droni da guerra sono già stati utilizzati sia in Libia che in Siria.
Perchè i russi hanno paura
I Bayrakta, che sono nella disponibilità degli Ucraini, hanno la caratteristica di essere invisibili ai radar e capaci di decollare da un pezzo di strada. Un’arma che, anche per questo, sta creando scompiglio nell’esercito russo. La fornitura di questi droni all’Ucraina da parte dei Turchi, in realtà, risale al 2014 quando vennero usati già da Kiev nella crisi del Donbass. Ciò ha reso i rapporti tra Erdogan e Putin più difficili ancorchè questi droni turchi vengono ora prodotti direttamente in Ucraina.