Elly Schlein si è candidata alla segreteria del Partito Democratico. La deputata ha annunciato il suo obiettivo politico durante una manifestazione pubblica, spiegando anche i suoi motivi e cosa l’ha spinta.
Elly Schlein, chi è la deputata
Elly Schlein, nata il 4 maggio 1985, è la vicepresidente della Emilia Romagna, personalità che si dice “indipendente” nel Partito Democratico. All’anagrafe Elena Ethel Schlein, è una politica italiana con cittadinanza statunitense e svizzera, dal 28 febbraio 2020 è vicepresidente della regione Emilia-Romagna. In passato anche europarlamentare è stata eletta nelle liste del PD ed è poi passata poi a Possibile di Pippo Civati nel maggio 2015 fino al giugno 2019. Alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna del gennaio 2020 guida la lista Emilia-Romagna Coraggiosa e viene eletta nell’Assemblea legislativa regionale. Diventa vicepresidente e assessora al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica del presidente Stefano Bonaccini.
Schlein frequenta l’università a Bologna alla facoltà di Giurisprudenza e si è laureata con due tesi sulla criminalizzazione e la sovrarappresentazione dei migranti in carcere, e sui diritti dello straniero nella giurisprudenza costituzionale. Nel 2008 ha partecipato come volontaria alla campagna elettorale del futuro presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Per la sua vita personale, famoso il suo coming out pubblico fatto nel 2020.
Si è candidata alla segreteria del Partito Democratico
La deputata ha annunciato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico all’iniziativa “Parte da noi”, al Monk a Roma, dicendo: “Non siamo qui per fare una nuova corrente o per tenerci quelle di adesso, ma per superarle con un’onda di partecipazione. Non ci saranno mai gli ‘schleiniani’. Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”. “Io mi rimetto in viaggio, per riascoltare la base, i circoli. La fase costituente non può finire con le primarie, anche dopo servirà il coraggio di cambiare – ha aggiunto – Serve una cosa nuova, perché quello che siamo stati fino a qua non basta. Non sprechiamo la Costituente, è una sfida, non la vince chi si candida ma una comunità, bisogna valorizzare una nuova classe dirigente, con amministratrici e amministratori”.
“Da oggi ci mischiamo e ci organizziamo. Chi arriva da oggi arriva alla pari. Nessuno venga con l’idea di condizionare, venite liberi o non venite affatto, una scommessa sull’autonomia delle persone – ha detto Schlein – Il partito non ha bisogno di essere immobilizzato, ma mobilitato, serve un rinnovamento forte del gruppo dirigente per scardinare le logiche di cooptazione correntizia. Questo Paese fa fatica a pensare che una donna possa farsi strada senza essere strumento di altro, dimostreremo il contrario. Ai candidati uomini non si va a vedere chi ci sta dietro. Non ho mai accettato e non accetterei adesso la cooptazione”. “Prenderò la tessera del Pd per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi – ha aggiunto – Sono disponibile ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità. Un applauso agli altri candidati”.