Erri De Luca è uno scrittore di origini napoletane. Nel corso della sua vita ha studiato da autodidatta dopo il liceo per poi viaggiare tantissimo e non solo per piacere.
Erri De Luca, chi è: vita privata
Erri De Luca, all’anagrafe Enrico, è nato a Napoli il 20 maggio 1950. La sua carriera professionale è nata e si è sviluppata come scrittore, giornalista ed è anche poeta e traduttore. Nel mezzo diversi lavori ed esperienze di vita.
Dopo il liceo classico a Napoli, si trasferì a Roma e la sua vita si arricchì sempre più di esperienze: nel 1968, aderì a Lotta Continua. Studiò da autodidatta diverse lingue, tra cui il russo, lo swahili, lo yiddish e l’ebraico antico, traducendo così anche alcuni libri della Bibbia. Fece diversi mestieri per mantenersi: operaio qualificato, camionista, magazziniere, muratore. Girò per il mondo e fu operaio in fabbrica, muratore a Napoli dopo il terremoto, muratore in Francia. Poi fece il volontario in Tanzania, dove contrasse la malaria. Divenne anche operaio di rampa in aeroporto a Catania. Poi arriva la guerra e l’esperienza nell’ex Jugoslavia, dove fece l’autista di convogli umanitari. Come giornalista ha collaborato con La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il manifesto.
Erri De Luca: moglie
Per scelta Erri De Luca non si è mai sposato e non ha mai avuto figli. “Quelle poche volte che mi è capitato di arrivare sull’orlo del matrimonio – ha rivelato in un’intervista a Repubblica – sono stato respinto. Provvidenzialmente respinto”.
Erri De Luca: poesie e libri
Ecco la raccolta di libri dello scrittore: “Non ora, non qui” del 1989. Poi ha scritto “Odorato e Gusto, in Le lingue dei sensi, “Leggere”, novembre 1990. Poi ancora “Lettere a Francesca”, “Dante & Descartes”, “La città non rispose, in Italiana”. “I colpi dei sensi”, “In alto a sinistra”, “Prove di risposta”. L’ultima pubblicazione è “A grandezza naturale”, Feltrinelli, del 2021.
Come raccolte di poesie, invece:: Opera sull’acqua e altre poesie nel 2002; Solo andata. Riche che fanno troppo spesso a capo nel 2005; L’ospite incallito nel 2008; Bizzarrie della provvidenza, nel 2014.
Posizione sull’Ucraina dello scrittore
Così come nella sua esperienza nell’ex Jugoslavia, lo scrittore è partito con un convoglio di beni umanitari diretto alla frontiera in Ucraina e ha rilasciato alcune dichiarazioni, affermando: “La loro condizione è una combinazione di grave bisogno e di dignità. Il mio ricordo torna ai campi profughi della Bosnia. Mi ritrovo di nuovo a fianco delle migliori persone del mio Paese. Ciò che stupisce sono i bambini, calmi ed invincibili. E il ponte di passaggio fra la Romania e l’Ucraina pieno di giocattoli. La guerra moderna è intimamente criminale, perché si svolge contro le popolazioni e le città”.