Esame di Maturità 2023, l’ex Ministro Bianchi ha commentato la traccia uscita nella prima prova in cui veniva menzionato. Le sue parole sono state molto dure e naturalmente sono indirizzate all’attuale ministero dell’Istruzione.
Esame di Maturità 2023, l’ex Ministro Bianchi contro la traccia che l’ha menzionato nella prima prova
L’ex ministro Patrizio Bianchi non ha preso bene la sua menzione nella traccia della prima prova dell’esame di Maturità 2023. Si è trattata di una lettera indirizzata proprio all’ex ministro in cui i docenti chiedevano di ripristinare gli scritti all’esame di Stato. Nel testo si leggeva che, “nonostante i problemi causati dalla pandemia molte aule sono libere e possono ospitare i candidati dividendoli in piccoli gruppi” perchè l’esame “possa essere una verifica seria e impegnativa”, cosa che “è interesse di tutti. Per i ragazzi la maturità deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta” anche affrontando un po’ di ansia “solo così potranno uscirne con soddisfazione”.
Le parole dell’ex ministro: “Inaudito e offensivo”
“Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. E’ totalmente fuori luogo”, ha risposto Bianchi su Repubblica. “Trovo inaudito che si faccia commentare ai ragazzi un testo che non si sa chi ha scritto, genericamente inviato nel dicembre del 2021 con una frase che dice ‘abbiamo letto sui giornali che lei sarebbe intenzionato a…. ‘. Ma ci vogliamo attenere ai fatti? Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid ed abbiamo comunque garantito a tutti un esame – prosegue Bianchi – e l’anno successivo siamo stati noi a ripristinare gli esami scritti e tra l’altro con un testo su Pascoli, uno su Verga e soprattutto un testo bellissimo della senatrice Segre e un testo di Giorgio Parisi, premio Nobel, e ancora uno di Ferraioli sul pianeta Terra: tutti riferimenti grandi e solidi”. “Insomma non si dà nelle prove un testo basato su ‘abbiamo sentito dire che lei sarebbe orientatò, si danno tracce sui fatti – conclude Bianchi – Non c’è stata la prova scritta nell’anno del covid e siamo stati noi, ribadisco, a ripristinarla”.
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