Una grande soddisfazione per la nazionale italiana di cybersicurezza: il team italiano di hacker “etici” ha conquistato il terzo posto nei Campionati Europei di Cybersicurezza. La Polonia e la Germania completano il podio, rispettivamente al secondo e al primo posto. L’edizione 2021 degli europei si è svolta dal 28 Settembre al 1 Ottobre.
Europei Cybersicurezza: il podio degli hacker etici italiani
È bronzo agli Europei di Cybersicurezza: è senz’altro un grande traguardo per il TeamItaly, la nazionale di giovani hacker etici italiani allenata da Mario Polino e coordinata da Gaspare Ferraro. La competizione, organizzata da Enisa, l’Agenzia Europea per la Cybersicurezza, si svolge ogni anno in una diversa città europea. Quest’anno a Praga hanno partecipato 18 squadre, composte da talentuosi hacker etici dai 16 ai 23 anni, che si sono sfidate in un Capture the Flag (rubabandiera) informatico. I team di hacker si sono sfidati in un tutti contro tutti in cui attaccavano le infrastrutture informatiche avversarie, difendendo allo stesso tempo le proprie, sfruttando le loro competenze in crittografia, sicurezza web, analisi forense di computer e dispositivi mobili e sicurezza dell’hardware.
Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), ha espresso orgoglio per la prestazione: “Siamo soddisfatti perché la nazionale italiana ha dato il massimo e l’impegno dei nostri ragazzi è testimoniato dal fatto che ieri sera, alla chiusura delle classifiche pubbliche, l’Italia era la prima squadra”. Ha poi continuato, facendo i complimenti anche agli avversari: “Per com’è concepita l’intera competizione i cambi di classifica possono essere estremamente repentini e fino all’ultimo abbiamo tutti trattenuto il fiato. Vanno i nostri complimenti alla Polonia e alla Germania”. Prinetto ha voluto poi ricordare l’importanza della cybersicurezza al giorno d’oggi: “Il mondo sta cambiando, in modo solidale e verso una realtà che abbia davvero al centro la sicurezza”.
Cos’è un hacker etico?
La parola “hacker” è spesso fonte di fraintendimenti, in quanto comunemente associata al comune pirata informatico. In realtà il pirata, o chi usa le proprie competenze informatiche per spezzare misure di sicurezza ed ottenere vantaggi personali, è in gergo noto come cracker. L’enciclopedia Treccani definisce così la figura dell’hacker: “Esperto di programmazione e di reti telematiche che, perseguendo l’obiettivo di democratizzare l’accesso all’informazione e animato da princìpi etici, opera per aumentare i gradi di libertà di un sistema chiuso e insegnare ad altri come mantenerlo libero ed efficiente”. Un hacker “etico” è un esperto di cybersicurezza, ma ha obiettivi diversi da quelli che ci si aspetta.
Con hacker etico si intende un esperto di informatica che mette alla prova i sistemi di cybersicurezza di un sito. Il suo scopo è scoprire eventuali falle e consigliare il proprietario, prima che qualche malintenzionato ne approfitti. Non è raro, al giorno d’oggi, che una grande azienda si rivolga proprio a un hacker. Vengono spesso assunti per testare periodicamente grandi siti e valutarne lo stato di sicurezza.
Gli hacker italiani: i 10 membri della squadra
La squadra italiana di hacker etici conta 10 giovani esperti di cybersicurezza. Cinque di loro sono membri “senior”, sopra i 25 anni: Andrea Biondo, Qian Matteo Chen, Riccardo Bonafede, Riccardo Zanotto e Marco Bonelli. A loro si aggiungono cinque membri “junior”, ovvero under 20: Lorenzo Leonardini, Antonio Napolitano, Vincenzo Bonforte, Gianluca Altomani e Matteo Schiff.
“Gioco a queste competizioni da quattro anni” – dice di se Andrea Biondo, capitano 25enne di Treviso – “Faccio parte anche di un altro team “m-ackeroni” che partecipa a importanti competizioni internazionali. Lavoro già in ambito di consulenza e vorrei fondare una mia azienda in Italia”. Andrea Biondo sta concludendo la laurea magistrale a Padova e, quando non partecipa a sfide informatiche, si diletta con la breakdance. Per la formazione 2021-22 del TeamItaly questa competizione è stata l’esordio ufficiale, dopo ore di allenamenti al Campus Onu di Torino nelle prime settimane di Settembre. Un periodo di preparazione fondamentale, durante il quale il team ha potuto mettere a punto le strategie giuste per affrontare gli europei.