Eutanasia, referendum respinto: non arrivano buone notizie dalla Corte Costituzionale sulla possibilità di procedere sul rendere l’eutanasia legale in Italia. Nonostante tantissime firme ottenute dalla proposta dell’Associazione Luca Coscioni.
Eutanasia, referendum respinto
La Corte Costituzionale ha pubblicato un documento sul sito ufficiale dichiarando inammissibile il referendum sull’eutanasia: “La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.
Il referendum proposto dall’Associazione Luca Coscioni
Dal 12 agosto scorso i cittadini hanno firmato il referendum anche online, oltre che nei gazebo e gli spazi allestiti per la raccolta dalle associazioni. Ad essersi battuti per la novità sono stati i Radicali Italiani e l’Associazione Luca Coscioni.
In due anni sono state raccolte le firme necessarie, online e fisiche, per il referendum sull’eutanasia legale. In tutto erano state raccolte 1,2 milioni di firme. Il referendum proponeva di abrogare una parte dell’articolo 579 del codice penale, che punisce l’omicidio di una persona consenziente: in questo modo sarebbe stata permessa l’eutanasia attiva, che avviene quando il medico somministra il farmaco necessario a morire e che al momento è illegale in Italia.
Marco Cappato, tesoriere e leader dell’Associazione Luca Coscioni, ha commentato la sentenza della Corte su Twitter: “La Consulta ha deciso: non potremo votare il Referendum #EutanasiaLegale. Percorriamo altre strade: disobbedienza civile, ricorsi. Mi dispiace per chi dovrà sopportare ancora una condizione di sofferenza, e per la democrazia italiana. Ma otterremo l’obiettivo”.