È in Olanda che si terrà il tredicesimo GP stagionale della formula 1: precisamente al circuito di Zandvoort, sul quale non si correva dal 1985. Ecco come è fatto il tracciato, che nel corso del tempo è cambiato ben 4 volte.
La storia del circuito di Zandvoort del GP Olanda
Dopo 36 anni di attesa la Formula 1 torna al circuito di Zandvoort, in Olanda, con il tredicesimo GP stagionale. Il tracciato nel frattempo è cambiato 4 volte, l’ultima l’anno passato, e ha una storia molto lunga.
La costruzione del circuito di Zandvoort fu fortemente voluta, nel 1939, dal sindaco dell’omonima cittadina, che si trova nei pressi della costa olandese del Mare del Nord. Era la vigilia della Seconda Guerra Mondiale, e il suo successivo scoppio posticipò la creazione della pista, che fu ultimata solo nel 1948.
Com’è il tracciato olandese
Il circuito di Zandvoort, dove si terrà il GP olandese di Formula 1, si trova vicino al mare. È un tracciato molto apprezzato dai piloti, che fin dalla sua originaria costruzione ha presentato non poche insidie. Dalla sabbia della spiaggia costantemente cosparsa sull’asfalto, portata lì dal vento. Alle numerose variazioni altimetriche e curve che mettono alla prova i guidatori.
Dal rettilineo di partenza, che presenta già una marcata soprelevazione, si affronta la curva Tarzan, un brusco tornante a destra. Successivamente ci sono Gerlachbocht e Hugenholtzbocht, una lieve curva che anticipa un altro tornante secco, seguito da un rettilineo nel quale prendere velocità, lungo la cresta Hunse. Inizia poi la curva, con salita, Rob Slotemaker, che termina sulla cima delle dune. Qui, scollinando, ai piloti toccherà frenare in vista del tornante cieco Scheivlak. In seguito ci sono in serie tre profonde curve: Masterbocht, Bocht 9 e Bocht 10. Poi rettilineo “a tavoletta”, per buttarsi nella strettissima e doppia Hans Ernst Bocht. Continuando, in chiusura, ci sono Kumhobocht e Arie Luyenduk Bocht.