Farmacia chiusa a Milzano: nel bresciano una farmacia è stata chiusa perché i proprietari hanno deciso di non vaccinarsi. Su indicazione dell’autorità sanitaria arriva la chiusura dell’esercizio.
Farmacia chiusa a Milzano: i proprietari non erano vaccinati
“Farmacia chiusa forzatamente dall’ATS di Brescia per la nostra volontaria non adesione alla campagna vaccinale”. Questa è la scritta che si trova sul cartello che è stato esposto sulla porta della farmacia di Milzano, paese in provincia di Brescia. Dunque saracinesca abbassata in Via Fratelli Bandiera.
I proprietari non si sono vaccinati per scelta e sono così stati così costretti a chiudere in virtù del decreto legge del primo aprile 2021 che prevede l’obbligo vaccinale “per tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario ivi compresi i farmacisti”.
“È una situazione che ci ha lasciati allibiti perché pensavamo che le farmaciste fossero vaccinate, visto l’obbligo previsto per il personale delle professioni sanitarie, ormai in vigore da qualche mese“, sottolinea il sindaco Massimo Giustiziero, rappresentando la sorpresa dell’intero paese.
Dopo la chiusura, il Comune si organizza
Per sopperire alla mancanza, il Comune si è organizzato e ha già attivato un servizio di consegna a domicilio dei farmaci, che sarà attivo dalle 9 alle 12.30, dal lunedì al venerdì. E’ rivolto alle persone non autosufficienti e alle persone sole che non hanno la possibilità di spostarsi: per prenotarsi basta telefonare allo 030 954654.
Per ricevere i farmaci è necessario essere in possesso di prescrizione medica o codice NRE della ricetta, oltre al codice fiscale. I farmaci verranno consegnati dal personale del municipio, in busta chiusa, direttamente a casa.
“Se qualcuno è in difficoltà andiamo anche a ritirare a domicilio le impegnative – precisa il primo cittadino di Milzano – poi, nel pomeriggio, un nostro addetto va ad acquistare i medicinali nelle farmacie dei dintorni e le consegna agli interessati, casa per casa”. Un servizio che diventa prezioso per chi, soprattutto malati cronici, ha necessità costante di cure farmacologiche, ma mai in paese si sarebbe pensato di dover ricorrere ad una simile soluzione. Il primo pensiero del sindaco va agli anziani del paese: “Su una popolazione di 1.800 abitanti abbiamo più di 100 concittadini over 80. Molti vivono da soli, non hanno mezzi di trasporto e nemmeno parenti a cui fare riferimento. Per loro il disservizio è ancora più grande, anche perché, da sempre, soprattutto nelle piccole comunità, la farmacia è un riferimento importante”.