Per l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti una candidatura alle elezioni politiche sembrava cosa fatta. E invece per lui, come per Gabriele Albertini, non c’è stato spazio all’interno del Terzo Polo motivo per cui ha deciso di ritirarsi dalla corsa.
Federico Pizzarotti: “Elezioni politiche? Il mio nome non sarà della partita”
In merito alle elezioni politiche del 25 settembre Federico Pizzarotti, un po’ a sorpresa, ha annunciato che non sarà della partita e che quindi non si candiderà. L’annuncio è arrivato tramite la pagina social del sindaco, che dopo l’esperienza dei due mandati come sindaco di Parma pareva essere pronto a fare il grande salto in Parlamento. “La mia partecipazione alle elezioni politiche del 25 settembre finisce qui, cioè non inizia – ha infatti fatto sapere l’ex sindaco – Non sarò candidato, non ci sono stati spazi seri nel progetto del Terzo Polo per candidature non direttamente collegate ad Azione e Italia Viva. La scelta “conservativa” e poco coraggiosa è stata quella di “salvare l’attuale dirigenza” senza aprirsi a rappresentanti dei territori e di persone che potessero far crescere questo nuovo soggetto. Non c’è stato posto per Gabriele Albertini, non c’è stato posto per Federico Pizzarotti e per altre figure che pure avrebbero a mio parere offerto un importante contributo e un messaggio di apertura e pluralità. Non è stato così, purtroppo le fusioni a freddo realizzate in due settimane hanno queste conseguenze.
Federico Pizzarotti e il ritiro della candidatura
Nel lungo post pubblicato sui social, inoltre, Pizzarotti ha poi spiegato che le scelte di Italia Viva e Azione lo hanno spinto a ritirare la sua candidatura. “Non avevo chiesto e non mi aspettavo una candidatura “blindata” (da sindaco ho sempre faticato per guadagnarmi le cose), ma solo di essere messo nelle condizioni di poter gareggiare seriamente – ha spiegato – e di poter concretizzare una rappresentanza adeguata della lista civica nazionale. Non sono stati in grado di fare proposte serie e ieri sera ho dovuto a malincuore ritirare la mia candidatura. Credo ancora fermamente che per l’Italia serva un programma serio e pragmatico, fuori da contraddizioni e populismi. Che sappia dare risposte concrete ai territori e alle famiglie, a cui interessa avere servizi pubblici migliori, soluzioni sui rincari dell’energia e prospettive migliori sui salari, non promesse da imbonitori TV”.