Fedez ha difeso suo figlio Leone dopo gli attacchi ricevuti sui social. Inoltre, il rapper si è raccontato in tv piangendo per tutto quello che ha vissuto.
Fedez difende il figlio Leone
Fedez difende il figlio Leone dopo che quest’ultimo è sceso in campo tra i bambini che accompagnano i calciatori prima dell’inizio della grara nell’ultima del Milan a San Siro. Il piccolo è stato preso di mira sui social.
“Sono perfettamente cosciente del fatto che ci sia un giro di tifosi su Twitter che si divertono a fare battute sul mio tumore al pancreas, ad augurarmi la morte… continuate pure a farlo perché non me ne frega un ca…o – dice il rapper – Però nel momento in cui toccate i miei figli, allora lì avete un problema ragazzi, avete un problema bello grande. Ve ne accorgerete, non vi preoccupate. Vi posterò nome e cognome di questa persona e di tutti gli altri che hanno risposto che sparerebbero a mio figlio”.
Lacrime in tv
Fedez ha raccontato la sua malattia in tv piangendo davanti alla telecamere. Sui social, poi, ha raccontato le sue emozioni: “È stata un’intervista intensa – spiega dalle sue storie di Instagram – molto bella, e ci tengo a ringraziare Mara per avermi ospitato. Ci tengo molto perché al netto di tutta le esperienze personali che ho passato c’è anche tutta una parte di progettualità per il futuro rispetto a ciò che voglio fare con la mia Fondazione sul tema della salute mentale che è ciò che in questo momento mi dà energia, è la mia energia per andare avanti”.
“L’ultima volta ho preso abbastanza paura. Stavo partendo per Los Angeles e fortunatamente ho avuto dei sintomi la mattina, altrimenti se fosse accaduto in volo non sarei qua adesso. Se ne sono accorti in tempo”, racconta il rapper in tv. Poi, ha aggiunto: “A 34 anni ne ho viste un po’, il mio fisico ha reagito a cose molto invasive in poco tempo. La mente a volte si trascura, invece va di pari passo con il corpo”.
“Volevo fare indigestione di vita, dormivo poco e uscivo sempre. Prendevo più di sette psicofarmaci tutti insieme e mi hanno portato a non dormire, ero agitato e poco lucido. Ho fatto cose strambe e messo a rischio la stabilità della mia famiglia e la mia. Uscirne non è stato facile”, ha continuato.
“Se non sono andato oltre la progettualità è stato per la mia famiglia: a volte il dolore è talmente forte che pensi anche a gesti estremi. Il pensiero di arrecare un danno così grande alle persone a cui tieni di più ti frena”, ha confessato.