Firenze, chi ha rapito la piccola Kata: diverse sono le ipotesi a vaglio degli inquirenti ma la madre della bomba di cinque anni è convinta di essere a conoscenza chi ha preso la figlia. Ecco le sue parole ed ipotesi sulla scomparsa della piccola.
Firenze, chi ha rapito la piccola Kata?
Chicllo Alvarez Mia Kataleya, chiamata da tutti Kata, è la bimba scomparsa sabato 10 giugno intorno alle 15 a Firenze, nel quartiere Novoli. La piccola, di soli 5 anni, si trovava, al momento della scomparsa, nell’edificio in cui vive, l’ex hotel Astor, uno stabile occupato di via Maragliano 100 dove abita la famiglia insieme a un altro centinaio di persone. Il primo appello lanciato dalla madre della piccola di domenica 11 giugno: “Sono passate troppe ore e non so niente, per favore aiutatemi a cercarla”.
“L’ipotesi più probabile è che la bimba, siccome stava giocando, possa essersi allontanata, magari seguendo un altro bambino. Speriamo che sia con un adulto che possa prendersene cura. In questo momento non abbiamo elementi che possano comprovare una cosa o un’altra”, ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze.
Le parole della madre: “So chi ha preso mia figlia”
La madre della piccola Kata ha rilasciato un’intervista al Corriere fiorentino facendo quelle che sono le sue ipotesi sulla scomparsa della figlia. “L’avevo lasciata a un’amica di cui mi fido – ha precisato la donna – È stata proprio questa mia amica ad averla vista per l’ultima volta, era con la sua figlioletta a giocare, nei corridoi e nel cortile del palazzo. Da quel momento ancora non abbiamo più notizie. Forse me l’hanno portata via, è impossibile che lei si sia persa da sola. Penso che qualcuno che conosceva l’abbia presa. Ho detto ai carabinieri chi possono essere queste persone”.
“Nei giorni scorsi altre persone che abitano nel palazzo si sono comportate in modo aggressivo nei nostri confronti, io e mia figlia ci siamo chiuse in una stanza e loro hanno cercato di entrare. Possono avermi portato via mia figlia? Non lo so”. “Siamo arrivati a Firenze quando mia figlia aveva soltanto un anno – ha concluso la donna – Lei è cresciuta qui, ha passato in Italia quattro anni della sua vita, va alla scuola dell’infanzia Lavagnini, è molto brava e si impegna molto. Lancio un appello a tutti, alla comunità peruviana che si sta attivando sulla Rete, ma anche a tutti i cittadini di Firenze: è la mia bambina, vi prego con tutto il cuore di riportarmela”.