Chi è Flora Nolan, figlia di Christopher Nolan. Cosa sappiamo sulla carriera e vita privata della figlia maggiore del regista di Oppenheimer? Dopo alcuni cameo nei film del padre, si sta facendo strada anche lei nel mondo del cinema.
Chi è Flora Nolan, figlia maggiore di Christopher Nolan: vita privata e carriera
Nata a Los Angeles nel 2001, Flora Nolan ha 22 anni ed è la figlia maggiore del regista Christopher Nolan e di sua moglie, la produttrice Emma Thomas. Ha tre fratelli minori, Rory, Oliver e Magnus, e come loro è spesso apparsa in ruoli minori nei film del padre. All’età di 13 anni ha recitato in Interstellar, nel ruolo di una ragazza nel retro di un furgone. Ha inoltre lavorato dietro le quinte in Tenet nel dipartimento artistico.
Nel 2023 appare nel cast di Oppenheimer, dove interpreta una vittima di ustioni causate da un’esplosione nucleare. Una scena brutale per la quale Nolan ha chiesto specificamente di Flora. In un’intervista concessa a The Telegraph il regista ha spiegato come mai ha voluto proprio sua figlia per una scena così grafica e disturbante: “Avevamo bisogno di qualcuno per fare una piccola parte in una sequenza sperimentale e spontanea. È stato meraviglioso vederla stare al gioco. Ma si, beh, non hai torto. In verità cerco di non analizzare le mie intenzioni. Il punto è che se crei il potere distruttivo definitivo, questo distruggerà anche quelle persone che ti sono vicine e care. Quindi immagino che questo fosse il mio modo di esprimere questo concetto con la maggior fermezza possibile”.
Cosa studia oggi? La figlia del regista insegue una carriera nel cinema
Oggi Flora Nolan, forte delle sue prime esperienze sul set con suo padre, vuole costruirsi una carriera nel cinema, non necessariamente come attrice. Studia Arti Collaborative alla Tisch School of Arts, ateneo artistico e cinematografico di New York. Ha già nel suo curriculum un paio di cortometraggi e al momento sta lavorando ad un altro corto insieme ad alcuni suoi colleghi studenti. In un’intervista pubblicata sul sito dell’ateneo, Flora ha spiegato come mai ha scelto Arti Collaborative piuttosto che un corso di laurea più specificamente dedicato alla recitazione, alla regia o alla scrittura: “Sono interessata in così tante cose che è difficile restringere il campo. Credo che inizialmente fossi preoccupata che Arti Collaborative non mi potesse dare abbastanza struttura o disciplina rispetto ad un corso di regia o recitazione. Poi ho scoperto che questa facoltà diventa ciò che ne fai. Ho sviluppato molti nuovi interessi che non avrei potuto esplorare in un altro programma. Arti Collaborative ti connette a molte are diverse e a studenti di molte altre facoltà”.