Foggia, elicottero caduto sabato 5 novembre: continuano le indagini sull’incidente dopo l’apertura dell’inchiesta. Nelle prime ricostruzione emerge un dato che purtroppo non aiuterà ossi ala mancanza della scatola nera.
Foggia, elicottero caduto: nessuna scatola nera
Sabato 5 novembre, sul Gargano nel Foggiano un elicottero è precipitato causando la morte di sette persone: i due piloti, una famiglia di turisti sloveni con due figli adolescenti e un medico del 118. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta e il primo dato significativo ad emergere è la mancanza della scatola nera poiché “la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l’installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell’incidente”, spiega in una nota il team dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del voto.
“Un’idea ce la siamo fatta, ma non l’abbiamo neanche comunicata ai tecnici, sia perché non abbiamo ancora avuto incontri e sia perché voglio che si facciano prima loro un’idea, per non condizionarli. È ovvio che abbiamo esaminato già i primi atti d’indagini, abbiamo un’idea”. A parlare è il procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, in una conferenza stampa al termine delle operazioni di recupero delle salme delle sette vittime del tragico incidente.
“Sono un ingegnere aeronautico e un pilota – ha spiegato Vaccaro – Anche la Procura della Repubblica ha nominato subito tre consulenti tecnici: un professore universitario esperto in materia, che ha già avuto altre esperienze di consulenze tecniche per disastri aerei, un colonnello dell’aeronautica ingegnere e un colonnello pilota”. I tecnici sono intervenuti subito: “Stanno facendo i rilievi sul posto, quindi siamo fiduciosi che una ricostruzione si farà a prescindere dalla scatola nera”.
Cos’è successo: le ipotesi e chi è il medico morto a bordo
“Il rotore è stato trovato a circa 100-150 metri di distanza rispetto alla fusoliera. Verosimilmente il velivolo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero”. E’ la prima ricostruzione, ancora tutta da verificare, dell’incidente aereo, fornita dal procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro. Intanto la procura ha aperto un’inchiesta con le accuse di disastro aviatorio colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti.
Tra le sei vittime, c’era il medico Maurizio De Girolamo che aveva sposato Claudia Montanari, originaria di Modigliana (il padre della donna è stato prima imprenditore agricolo e poi nel settore metallurgico), dalla quale ha avuto tre figli: Carlo, Nicolò e Lucia. Dopo il matrimonio la coppia si è trasferita in Puglia. Claudia è farmacista. De Girolamo aveva appena finito il turno di notte alle Tremiti e aveva preso l’elicottero alle ore 9.10 per tornare a casa. Lo riteneva “più sicuro rispetto alla nave, a causa del maltempo”, ha detto il sindaco di San Severo (provincia di Foggia) Francesco Miglio. Il paese ha proclamato il lutto cittadino. “Ora continua il tuo volo, prosegui il tuo viaggio verso un mondo certamente migliore di questo. Eri un amicone, sempre sorridente e disponibile. Buon viaggio dottore”.
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