Il mese di Aprile ha ripreso lo stesso percorso del mese precedente, continuando a presentare nuovi pezzi. Torna a raccontarsi anche Francesco Gabbani, con il suo singolo L’Abitudine. Il 40enne, arrivato in televisione con il suo programma di stampo green, sta così ritornando a far parlare di sé.
L’abitudine, il testo dell’ultimo singolo di Francesco Gabbani
L’artista di Carrara ritorna in grande spolvero, con una canzone riflessiva nonostante il ritmo “vivace”. Francesco Gabbani, con il suo ultimo singolo L’Abitudine, vuole criticare la nostra “incapacità di reinventare le nostre giornate”, la nostra vita. Ormai ogni persona è come se galleggiasse e sopravvivesse, senza mai cambiare rotta e lasciandosi trasportare dalla routine. L’invito – forte e chiaro – dell’autore è quello di riprendere in mano le proprie giornate e darsi una scossa.
Il testo è stato scritto insieme a Fabio Ilacqua, autore che ha partecipato alla stesura di altre sue canzoni.
Di seguito il testo del brano:
E girano, girano gli uomini sopra la giostra del mondo
come i valzer delle cameriere fra i tavolini alla fine del giorno
e girano mosconi e chiacchiere nei saloni dei parrucchieri
girano i tacchi delle signore a notte fonda sui marciapiedi
e nel week-end, in processione nei supermercati
narcotizzati dalle occasioni: Comprare ed essere comprati
io e te accarezzati da una gioia breve
e dal sorriso delle cassiere,
soddisfatti o rimborsati, sommersi o salvati?
Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità
E girano, girano gli uomini
d’un dolceamaro girare in tondo di vecchi amanti nelle balere
come falene alla fine del giorno
e girano motori e femmine, girano i cacciabombardieri
mille caviglie, mille tagliole intorno al pozzo dei desideri
E nel week-end, in confessione nei supermercati,
tra gli affettati e le comunioni: mangiare ed essere mangiati
io e te affaticati da un dolore lieve e dalle trombe e dalle bandiere
sorridenti e circondati. Sommersi o salvati?
Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità
Ed io rinnego tutto prima del blackout, prima che faccia notte
prima che il vento arrivi e il gallo canti tre volte
Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità
E chi ha confuso l’abitudine con la felicità
e girano girano gli uomini
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