In Francia si sta registrando un’accesa e aspra diatriba, con delle proteste dovute al ragazzo di 17 anni ucciso dalla polizia. Moltissimi gli scontri e altrettanti arresti, che allarmano però il paese.
Ad intervenire il Presidente Emmanuel Macron.
Ucciso ragazzo di 17 anni da polizia, proteste in Francia
Una notte di fuoco – e di scontri – quella vissuta dal territorio francese. Il presidente si è trovato costretto a convocare l’unità di crisi interministeriale per rispondere alle violenti proteste, scaturite da un fatto che ha scioccato tutti. Si parla della morte di Nahel M., un 17enne ucciso per mano della polizia in un posto di blocco, come comunicato dall’Eliseo. Intanto, secondo le fonti fino a questo momento ottenute, nella notte sono state arrestate almeno 150 persone.
Il municipio della città di Mons-en-Barœul, nelle zone di Lille, è stato parzialmente bruciato, a causa di fuochi pirotecnici che ne hanno leso la struttura, intorno alle 23:30 di ieri (Mercoledì 28 Giugno). Una “sparatoria” conclusasi soltanto alle 4:30 del mattino. A riferirlo il sindato del paese, scosso dalla situazione.
La delicata condizione in cui riversa la Francia proibisce tutte le “trasferte non prioritarie” dei ministri del governo francese, come comunicato da Bfmtv, per evitare ulteriori problemi.
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Le parole di Macron
Un episodio che sta scombussolando l’equilibrio socio-politico del paese. A notarlo anche il Presidente della repubblica Emmanuel Macron, che ha rilasciato delle dichiarazioni.
Ecco le sue parole:
“Le ultime ore sono state segnate da scene di violenza ingiustificabili contro le istituzioni. Le prossime ore devono portare a meditare e al rispetto”.
Un ammonimento nei confronti delle violenze ingiustificabili, che stanno colpendo diverse città.
Vicenda che sembra non essere sul punto di finire, poiché si chiede giustizia per la morte di un giovane ragazzo, per mano di un agente di polizia.