Il centrodestra milanese riscopre una figura del passato: Gabriele Albertini. L’usato sicuro potrebbero dire in molti visto che ha già ricoperto a lungo la carica di primo cittadino meneghino (dal 1997 al 2006) per poi essere europarlamentare e senatore della Repubblica.
Un curriculum lungo e ricco, che rende la sua possibile candidatura a sindaco della città nel 2021 notevole per tutto il centrodestra che infatti ha mostrato grande interesse. Lo ha fatto sopratutto Matteo Salvini, da tempo alla ricerca di un candidato per la scelta del primo cittadino nella sua città natale.
Tornano però alla mente episodi di un passato che sembra lontanissimo, ma che poi in realtà non lo è. Salvini e Albertini si conobbero ai tempi in cui l’attuale leader della Lega era consigliere comunale a Milano e Albertini era a Palazzo Marino con l’appoggio della coalizione di centrodestra. È in quel periodo che Albertini definì Salvini inadatto a governare. “Faceva parte della maggioranza e andava in piazza a fare opposizione” aveva detto l’allora sindaco di Milano.
“Salvini è quello che invita il fratello a bere alcolici” aveva detto sempre Albertini, ma ora che il tempo sembra passato tra i due potrebbe tornare l’idillio. Più che alcolici il Capo del Carroccio e il candidato a sindaco di Milano avrebbero preso un caffè insieme durante il quale il primo avrebbe fatto intendere che la vicinanza della Lega nella corsa a Palazzo Marino. Anche l’attuale governatore della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, si sono pubblicamente esposti in favore di Albertini, in un clima di ritrovata complicità.
Gabriele Albertini, chi è la moglie dell’ex sindaco di Milano?
Se della vita politica e pubblica di Gabrielle Albertini si sa tutto o quasi, molto poco si conosce della sua vita privata. Un politico d’altri tempi, verrebbe da dire, che non ama diffondere informazioni personali e che si limita al suo operato nella gestione della cosa pubblica.
Uno dei rarissimi casi nel quale ha parlato della sua vita amorosa risale al 2010 quando, in un’intervista a Rai Radio 2 con i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, aveva ammesso di aver trovato l’amore e di essersi sposato dopo una vita passata da single. Anche in quell’occasione non è venuto fuori molto di più rispetto a questa misteriosa donna che sarebbe diventata la moglie dell’ex sindaco di Milano.
Una piccola curiosità in tal senso l’ha fornita lo stesso Albertini che ha ammesso di non aver invitato nessuno al matrimonio, preferendo dunque condividere quel momento solo con la propria dolce metà. Un mistero, a metà tra la finzione e il reale, che però Albertini riesce ancora a mantenere tale. Difficile sarà farlo nel caso di un suo ritorno ad una politica di primo piano nell’era della digitalizzazione e della comunicazione via social.
Gabriele Albertini, una vita in politica
Nato a Milano nel 1950, Albertini ha, come accennato, un lungo curriculum politico. Dopo la laurea in Giurisprudenza, inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, la Cesare Albertini Spa, fondata dal padre e che agisce nel settore delle pressofusioni in alluminio. In seguito ricopre alcune cariche in Confindustria e diventa vicepresidente di Assolombarda e presidente della Piccola Industria di Federmeccanica.
Albertini sindaco di Milano
Dopo aver trascorso gli anni ’80 e parte dei ’90 nel mondo dell’imprenditoria, Albertini tenta la svolta politica nel 1997 e ci riesce diventando il sindaco di Milano, a capo di una coalizione di centrodestra. Sono gli anni del post Tangentopoli, motivo che spinge il primo cittadino a definirsi “un amministratore di condominio“. Il suo operato mira soprattutto a rivalutare alcune zone della città come Rho Pero e lanciare alcune iniziative che tutt’ora rendono onore a Milano, quali ad esempio la Fashion Week e la Design Week. Viene rieletto per un secondo mandato e dal 2001 al 2006 ottiene i poteri commissariali per la gestione del traffico, non riuscendo mai però a contrastare fino in fondo l’inquinamento atmosferico.
Albertini europarlamentare e senatore
A metà del suo secondo mandato da sindaco meneghino viene eletto europarlamentare per Forza Italia e si iscrive al Partito Popolare Europeo. È nel corso di questa nuova esperienza europea che ricopre il ruolo di vicepresidente della delegazione per le relazioni con l’assemblea parlamentare della Nato e vicepresidente della Commissione per il turismo e i trasporti. È inoltre membro della delegazione continentale che cura le relazioni con Israele e membro sostituo della Commissione per l’industria, l’energia e la ricerca.
Nel 2009 viene confermato al Parlamento europeo nella coalizione del Popolo delle libertà. Nel 2012 si candida alla Regione Lombardia, ma la sua lista ottiene il 4,12% nella tornata elettorale che condurrà alla vittoria del leghista Roberto Maroni. Seguiranno poi l’elezione a senatore della Repubblica nel 2013, con la lista Scelta Civica di Mario Monti, e due sconfitte elettorali, una nel 2014 per il Parlamento europeo e un’altra alle amministrative di Milano che hanno visto trionfare Beppe Sala. In quest’utimo caso Albertini appoggiava il suo ex city manager Stefano Parisi.