Gelsomina Verde è una delle vittime innocenti della faida di camorra dell’inizio degli anni 2000 a Napoli. Una morte atroce la sua sia perché era solo una ragazza di 20 anni ma soprattutto perché era una delle tante facce pulite del quartiere di Scampia.
Gelsomina Verde, chi era la ragazza uccisa a Scampia
Gelsomina Verde fu uccisa il 21 novembre 2004 nel corso della nota faida del 2004-2005 tra il clan Di Lauro e gli scissionisti Amato Pagano. Gelsomina aveva 21 anni ed era originaria del quartiere di Scampia, famosa per essere finita al centro delle notizie di cronache perché ritenuta una delle piazze di spaccio più grandi di tutta Europa. Gelsomina lavorava in una fabbrica di pelletteria, ma faceva anche tanto volontariato, anche in carcere, a contatto con i detenuti.
La sua uccisione è legata al fidanzato: Gennaro Notturno che era un camorrista vicino agli Scissionisti, clan rivale ai Di Lauro in quel periodo storico. Una violenza assurda consumata nei confronti di una ragazza appena 20enne.
Catturati i due assassini dopo 19 anni
Dopo 19 anni sono stati arrestati i due esecutori materiali dell’omicidio di Gelsomina: si tratta di Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, alias “ò Vichingo”, gravemente indiziati del femminicidio, con l’aggravante della premeditazione e del metodo mafioso in quanto commesso allo scopo di favorire l’organizzazione camorristica Di Lauro.
Il corpo di Gelsomina fu trovato con un colpo alla testa di pistola, torture e bruciato in una fiat 600. La famiglia di Gelsomina si costituisce parte civile nel procedimento penale conclusosi il 4 aprile 2006 con la condanna all’ergastolo per Ugo De Lucia, uno dei sicari del clan di Di Lauro. Si legge nella sentenza depositata il 3 luglio 2006: “Si badi, ed è il caso di sottolinearlo con forza che, a fronte di decine e decine di morti, attentati, danneggiamenti estorsivi e paraestorsivi, lutti che hanno coinvolto persone innocenti che non avevano nulla a che fare con la faida in corso, ma che hanno avuto la sventura di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato, finanche anziani e donne trucidate impietosamente, ebbene di fronte a tale scempio, fatto di ingenerato ed assurdo terrore, non vi è stata alcuna costituzione di parte civile, ad eccezione dei genitori di Gelsomina Verde”.