Attacco bomba a Gerusalemme, due esplosioni alle fermate del bus: il bilancio è di un morto è 19 feriti. La vittima è una studentessa canadese di 16 anni. Coinvolti nell’attacco anche alcuni bambini.
Gerusalemme, due esplosioni alle fermate dell’autobus: un morto e 19 feriti
Terrore a Gerusalemme, un morto e 19 feriti, tra cui molti bambini, in seguito ad esplosioni avvenute in due diverse fermate del bus. La prima ha avuto luogo ai margini della città, vicino all’ingresso occidentale, in una zona molto frequentata da pendolari. La seconda si è invece verificata a Ramot, un quartiere vicino l’ingresso settentrionale della città. “È stata un’esplosione pazzesca.” -spiega il medico Yosef Haim Gabay, presente al momento dell’attacco bomba- “Ci sono danni ovunque. Ho visto persone ferite e sangue ovunque”. Entrambe le esplosioni sono avvenute all’ora di punta. Secondo le prime ricostruzioni della polizia israeliana, sono state causate da ordigni pieni di chiodi, lanciati in sacchi e poi fatti detonare a distanza di sicurezza. L’unica vittima è una adolescente, una studentessa canadese di 16 anni. Uno dei feriti è in gravi condizioni ed è stato trasportato al servizio medico di emergenza israeliano Magen David Adom.
Attacco rivendicato dalla Jihad islamica: “Operazioni eroiche”
Daoud Shehab, dirigente della Jihad islamica ha rivendicato gli attacchi, definendoli “operazioni eroiche”. Secondo la radio pubblica israeliana Kan, per Shehab le esplosioni rappresenterebbero una sorta di avvertimento. Un modo a sua detta di ricordare al popolo israeliano di non oltrepassare la “linea rossa” rappresentata dai luoghi santi islamici. In particolare, Shehab avrebbe rivolto il suo avvertimento a due rappresentanti dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, colpevoli a sua detta di aver “fatto irruzione” nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme.