Gf Vip, l’ autismo è stato al centro nell’ultima puntata del programma condotto da Alfonso Signorini. La modella Ainett Stephens ha voluto leggere una lettera commovente dedicata al figlio.
Gf Vip, autismo al centro con Ainett Stephens
La protagonista dell’ultima puntata del Grande Fratello Vip è stata la modella venezuelana Ainett Stephens. Una vita complicata quella della modella che l’ha vista mamma dei suoi fratelli e un figlio affetto da autismo. La modella venezuelana ha voluto condividere con i suoi compagni d’avventura una toccante lettera sull’autismo e sulle difficoltà di vivere e gestire la malattia.
Con gli occhi pieni di lacrime e il cuore in mano il messaggio di Ainett ha commosso tutti. Alfonso Signorini ha voluto regalare un blocco di diretta a questo importante tema mettendo protagonista Ainett e facendole raccontare le paure di una madre che consapevolmente sa di quanto sarà complicata la vita per il suo bambino.
Lettera di Ainett Stephens sull’autismo. VIDEO
La lettera che ha commosso tutti in studio e a casa ha come protagonista e voce narrante proprio l’autismo. Il reality per qualche minuto ha dimostrato di poter lanciare qualche messaggio importante al pubblico fuori dalla casa.
Ainett ha raccontato con semplicità e grande intensità quanto possa essere difficile convivere con l’autismo. «Mi chiamo autismo, abito dentro Cristopher e tanti altri bambini. Per quelli che non mi conoscono vi informo che non sono una malattia, bensì un disturbo che crea fondamentalmente un problema di comunicazione nei bambini. Sono un’ombra nella vita di ogni bambino che decido di colpire, anche se ognuno di essi mi soffre in diversi modi e con caratteristiche diverse. Se sono di buonumore posso essere lieve, ma se mi intestardisco molto grave».
La showgirl ha poi proseguito, parlando delle difficoltà che i genitori di bambini affetti di autismo siano talvolta costretti a lasciare il lavoro, per seguire un figlio che ha bisogno di molte forse troppe attenzioni. E di come sia lungo ed estenuante il percorso di riabilitazione, necessario per migliorare a livello cognitivo e motorio, affinché l’autismo non si abbatta «come un uragano sui loro figli, facendoli regredire e sprofondare sempre di più nelle stereotipie».