Caso La Russa, Giorgia Meloni prende le distanze: “Al suo posto io non sarei intervenuta”. La premier ha commentato le polemiche attorno al Presidente del Senato e suo figlio Leonardo, accusato di violenza sessuale: “Solidarizzo con la ragazza che denuncia”.
Giorgia Meloni prende le distanze sul caso La Russa: “Comprendo il suo dolore ma non sarei intervenuta”
Durante la conferenza stampa al termine del vertice Nato a Vilnius, la premier Giorgia Meloni ha commentato i casi giudiziari che stanno scuotendo la sua area politica negli ultimi giorni. La leader di Fratelli d’Italia ha parlato in particolare del Presidente del Senato Ignazio La Russa, che negli scorsi giorni ha difeso pubblicamente suo figlio Leonardo, indagato per violenza sessuale. La Presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei giornalisti e ha scelto di prendere le distanze dal caso.
“Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato.” -afferma Giorgia Meloni- “Anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi. Bisogna andare nel merito e capire cosa sia accaduto, e mi auguro che anche qui la politica possa restarne fuori”. Infine la premier ha precisato: “Come governo abbiamo approvato qualche settimana fa un DDL sulla violenza sulle donne, questo è da sempre il lavoro che parla per noi. Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia”.
Sui casi Santanché e Delmastro: “Ci sono anomalie, nessun conflitto con i giudici”
Giorgia Meloni ha parlato anche dei casi che hanno coinvolto la Ministra del Turismo Daniela Santanché e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. “La questione Santanchè è extrapolitica.” -ha affermato la premier- “Non riguarda la sua attività di ministro che sta facendo molto bene. È una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni tv. L’anomalia è che al ministro non viene notificata l’indagine, ma viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l’informativa. Io segnalo un problema di procedura”.
La Presidente del Consiglio ha difeso anche Delmastro: “Mi sono limitata a prendere atto di quelle che mi sono sembrate anomalie, ma sono tre casi diversi e vanno valutati ciascuno a se. La questione di Delmastro mi ha obiettivamente molto colpita, è una questione politica. Riguarda un esponente del governo in esercizio del suo mandato. Per come la vedo io, il processo di parti e la terzietà del giudice significa che il giudice non dovrebbe sostituirsi al pm. Lo dico perché credo che questo sia il senso delle dichiarazioni del ministero della Giustizia”.
La premier ha poi parlato del rapporto tra il Governo e la magistratura dopo le polemiche con l’Associazione Nazionale Magistrati: “Approfitto per fare chiarezza. Ci sono state molte polemiche, ho letto cose curiose. Non c’è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura credo che rimarrà deluso. Mi ha sorpreso che in queste ore alcune dichiarazioni dell’Anm si siano collegati questi obiettivi storicamente nel nostro programma sulla giustizia a uno scontro fra governo e magistratura. Quasi come se queste nostre posizioni avessero un sorta di intento punitivo da parte del governo alla magistratura”.